Verso il sì a un’unica legge contro la violenza domestica

In Ticino è giunto il momento di dotarsi di una base legale specifica sulla violenza domestica. Ne è convinta, all’unanimità, la Commissione giustizia e diritti che ha sottoscritto il rapporto di Daria Lepori (PS) e Fiorenzo Dadò (Centro) con cui, sostanzialmente, propone al Gran Consiglio di approvare l’iniziativa parlamentare formulata nel 2022 dalla collega Roberta Soldati (UDC). Un’iniziativa che partiva da un semplice dato di fatto: nel 2021 il nostro Cantone si è dotato di un «Piano d’azione cantonale sulla violenza domestica», ma a oggi manca ancora una legge ad hoc che ne sancisca i principi, così come fatto in altri Cantoni. Motivo per cui, appunto, tramite l’iniziativa si chiedeva al Consiglio di Stato di «creare, sull’esempio di altri Cantoni (Neuchâtel, Ginevra e Zurigo) una base legale che codifichi la violenza domestica». Una richiesta, appunto, ora accolta da tutti i deputati della Commissione e che giungerà quindi presto sui banchi del Parlamento cantonale. E questo, malgrado lo scetticismo del Governo. Nel rapporto, infatti, si spiega che «il Consiglio di Stato non ha ancora ritenuto di rispondere con un messaggio a questo atto parlamentare» e «si è solo espresso, dopo che era stato sollecitato sulla sua intenzione in merito, tramite una presa di posizione (...) comunicando il 12 giugno 2024 che» le richieste dell’iniziativa «sono parzialmente confluite nella revisione totale della legge sulla polizia tuttora al vaglio della Commissione giustizia e diritti» e che «alcune tematiche hanno invece richiesto ulteriori approfondimenti» e per questo motivo il Governo «intende esprimersi dopo la pausa estiva».
La Commissione, però, come detto ha deciso di tirare dritto. «La risposta del Consiglio di Stato non ci soddisfa e non è all’altezza del fenomeno della violenza domestica», spiega a tal proposito la relatrice Daria Lepori. Oltretutto, aggiunge, «il Cantone ha sottoscritto la road map della Confederazione e l’impegno da parte dei Cantoni a dotarsi di leggi specifiche è stato firmato anche dal Ticino». Non si tratta, ad ogni modo, di una critica al Governo. Ma di una volontà ad andare oltre, per combattere un fenomeno importante. «Sappiamo che c’è grande impegno da parte del DSS e della Polizia su questo fronte – chiosa Lepori –, ma riteniamo pure che a questo punto sia logico far confluire questi sforzi in un unico testo di legge». Un intento, va da sé, condiviso anche dall’altro relatore del rapporto, Fiorenzo Dadò: «È una legge doverosa che sosteniamo con convinzione. Pertanto la Commissione ha pure voluto proporre una tempistica, stretta ma sufficiente, per varare la nuova legge». Nel rapporto, infatti, si chiede al Governo si presentarla entro il 25 novembre.