Territorio

Verso spostamenti più lenti ma non a causa del traffico

Non è facile , nel Distretto, far convivere il forte traffico con la mobilità lenta – Riuscirci è l’obiettivo contenuto nel Programma di agglomerato di quinta generazione – Dai marciapiedi mancanti alle ciclopiste per far sì che si vada da Stabio a Mendrisio e Chiasso in totale sicurezza
©Chiara Zocchetti
Stefano Lippmann
12.09.2024 06:00

Gli addetti ai lavori lo avevano annunciato: il Distretto è pronto a rallentare. Ma l’accezione, in questo caso, è totalmente positiva. Il Mendrisiotto del domani, infatti, vorrà davvero puntare sulla mobilità dolce, sulla mobilità lenta. Non quella delle colonne di veicoli, ma quella che sappia sfruttare i percorsi pedonali, le piste ciclabili. E, perché, collegando anche i vari punti di interesse, non solamente per quel che riguarda, in senso stretto, la vita quotidiana. L’attuazione del PAM5- il Programma d’agglomerato urbano del Mendrisiotto di quinta generazione - è attesa, è sentita. Lo dimostra anche la numerosa presenza di cittadini che martedì sera ha partecipato alla serata informativa - al Centro di pronto intervento di Mendrisio - dove sono stati esposti gli intendimenti, i piani d’azione e le misure che si vogliono implementare.

Spostarsi senza pericolo

Uno dei temi che sicuramente richiama maggiormente la popolazione è quello degli spostamenti. Con particolare riferimento, come detto, alla mobilità lenta e con la dovuta attenzione volta alla sicurezza. Di questo ne è convinto anche il presidente della Commissione regionale dei trasporti del Mendrisiotto e Basso Ceresio (CRTM) Andrea Rigamonti.

«Da qualche anno nella nostra regione si sta realizzando una rete di piste ciclabili che è di indubbio interesse ma presenta ancora dei problemi in materia di sicurezza - ci spiega Rigamonti -; e questo ne limita un po’ il suo utilizzo». Il riferimento è, ad esempio, ad alcuni punti di attraversamento così come a determinate zone che ancora devono essere sostanzialmente aggiornate. Con le misure che si vogliono implementare - contenute appunto nel PAM5 - un domani non è utopia pensare che si possa andare da Stabio a Chiasso, passando per Mendrisio, senza entrare a diretto contatto con il traffico. E perché no, contando pure di farlo per larghi tratti nella natura. La sicurezza, s’è detto. A partire dai collegamenti. Nelle varie misure figura, ad esempio, la realizzazione di un marciapiede tra Castel San Pietro e Morbio Inferiore, che corra sul ponte di Castello e che colleghi anche il centro di Morbio Superiore. Nella documentazione non si nasconde che ad oggi un collegamento pedonale sicuro è «completamente assente».

Una pista ciclabile è stata anche disegnata da Balerna verso Chiasso e oltre: l’idea è quella di creare un percorso «lungo la Breggia, costituendo una nuova direttrice continua tra Balerna, Morbio Inferiore, Vacallo e Chiasso» con sguardo oltre confine. Perché una volta giunti al valico di Pizzamiglio, nelle intenzioni si vuole «proseguire fino a collegarsi alla pista ciclabile che costeggia il lago di Como, collegando gli abitati del basso Mendrisiotto a Maslianico, Cernobbio e Como».

Altro punto, già citato, è quello degli attraversamenti. Nel lungo elenco delle misure da implementare c’è la creazione di un sottopasso in zona Campagna Adorna tra Genestrerio e Coldrerio capace di unire le due ciclabili già esistenti senza dover affrontare il traffico automobilistico. Un sottopasso è anche previsto in via Zorzi a Mendrisio di modo che si possa bypassare la strada cantonale senza alcun rischio. Si metterà mano anche alla zona che si snoda lungo il Laveggio, da San Martino sino al comparto stazione di Mendrisio, il quale comprende anche la SUPSI. Misure puntuali - con l’installazione di passerelle o sottopassi, sempre a favore della mobilità lenta - coinvolgeranno anche Stabio (nell’area della stazione ferroviaria) e Chiasso (si citano ad esempio la passerella ciclopedonale alla rotonda di via Soldini, l’asse ciclabile in via Primo agosto e in via Sottopenz).

Parchi in rete

Come anticipato, sarà anche possibile spostarsi nel verde. Un aspetto che sottolinea anche il presidente del CRTM. «Ci sarà un vero e proprio collegamento tra i parchi. Le implementazioni ciclopedonali permetteranno di ‘unire’ Penz con il Parco delle Gole della Breggia. Facilmente si potrà raggiungere anche il Parco della Valle della Motta, sino ad arrivare a quello del Laveggio». In definitiva, annota Rigamonti, «con questo PAM si vuole colmare una grossa lacuna effettuando investimenti importanti. Siamo riusciti a convincere il Cantone della bontà di questa visione, contiamo di fare altrettanto con la Confederazione per l’ottenimento dei sussidi. In modo tale che, con queste opere, la rete faccia un grande salto di qualità diventando davvero interessante, oltre ad essere un’alternativa valida». A beneficio di tutti: «I primi fruitori saremo noi, sia per la parte utilitaria ma anche per la parte di svago. E, di riflesso, potrà giovare anche ai turisti».

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