«Vi spiego perché il nuovo Corriere è un giornale moderno e unico»

Il Corriere del Ticino cambia veste dopo nove anni. Quali sono i concetti che stanno alla base del nuovo giornale? A spiegarcelo l’art director Enzo Iaccheo, milanese di nascita e barcellonese d’adozione, titolare dello studio spagnolo Wenceslau News Design.
«L’obiettivo principale – spiega Iaccheo – era quello di ridare un’identità chiara al Corriere del Ticino: per questo abbiamo dapprima avviato una ricerca sul cittadino ticinese, sul lettore del quotidiano, focalizzandoci sulle sue abitudini. In base a quanto emerso, abbiamo scelto un font di testo: si tratta di un carattere nuovo, mai utilizzato, quindi esclusivo, unico: è stato studiato da un designer polacco e risulta preciso, ordinato, pulito e non eccessivamente spigoloso. Secondo noi, rispecchia in pieno l’identità del lettore del CdT. In secondo luogo abbiamo rivisto la gabbia grafica, riducendo l’area stampabile per aumentare il margine bianco ai lati. Non da ultimo, abbiamo creato uno spazio maggiore tra una notizia e l’altra, inserendo piccole ma significative soluzioni grafiche per dare più leggibilità e ritmo al giornale».
Un viaggio informativo nel quale il lettore viene guidato dalla prima all’ultima pagina.
«Il design del nuovo Corriere del Ticino è pensato in verticale, ma come contrapposizione abbiamo le immagini quasi esclusivamente in orizzontale, di formato classico, con il chiaro scopo di creare contrasto e dinamismo in pagina. I codici utilizzati per i diversi contenuti, siano essi opinioni, interviste, analisi o notizie in breve, sono immediatamente identificabili all’occhio, semplificando la navigazione del lettore, che viene appunto accompagnato dalla prima all’ultima pagina nella sua lettura».


Il nuovo Corriere è caratterizzato da nuove testate verticali e dalla scelta di colori per identificare le diverse sezioni. Ce le spiega?
«Abbiamo cercato di fare una cosa innovativa, ossia verticalizzare la navigazione con delle testate verticali, che migliorano la leggibilità caratterizzando tutte le pagine d’apertura delle sezioni. Valorizzano inoltre quelle pagine monotematiche che la redazione intende promuovere più di altre. Capitolo colore: abbiamo pensato che il rosso storico e identificativo della testata del Corriere del Ticino fosse da utilizzare nel primo quaderno per tutta l’attualità, quindi per la sezione cantonale e federale e per la cronaca. Per ciò che riguarda il secondo quaderno, abbiamo puntato su colori che si sposassero con il resto del quotidiano ma che fossero identificativi di un certo tipo di lettura. Sono colori decisi ma mai troppo accesi, perché è importante mantenere i tratti distintivi della testata, ossia autorevolezza e rigore. Lo sport è in verde, mondo ed economia sono per la prima volta vicini e identificabili con un azzurro scuro, spettacoli e cultura con il viola, un colore profondo che non si lega all’attualità stretta e che stacca un po’ dal resto del giornale. E infine il colore dorato del Corriere Più, a certificare il valore aggiunto del sabato».
E poi c’è il terzo quaderno del giovedì, ribattezzato Corriere 3. Ce ne parla?
«All’inizio volevamo puntare sul nome Verticals, rimandando al sito web dove questi contenuti verranno creati, ma poi abbiamo optato appunto per la definizione “Corriere 3” e questo per sottolineare la creazione di un terzo quaderno di approfondimento. L’idea è quella di rilanciare con forza cdt.ch e i suoi canali verticali, che raggiungono un lettorato diverso. A livello grafico sono pagine volutamente semplici, quasi minimali, di facile lettura e fruizione, sia su web sia su carta».


Quanto conta l’immagine nel nuovo progetto?
«La carta stampata deve catturare l’attenzione del lettore attraverso qualcosa di visibilmente bello, d’impatto. La prima pagina del nuovo Corriere ha per esempio una foto grande: ecco, questa immagine deve essere assolutamente comunicativa, forte. Stesso discorso all’interno, dove le immagini hanno praticamente tutte forma rettangolare e vanno scelte secondo precisi criteri. Pure l’infografica non fa eccezione: deve aiutare il lettore senza troppi fronzoli e per questo motivo abbiamo puntato su schemi sì complessi ma asciutti, intendo perciò senza icone inutili, pittogrammi e loghi. Per me l’infografica è una comunicazione di dati, piacevolmente leggibile e soprattutto comprensibile. Quanto più minimale si riesce a eseguire questa operazione meglio è, perché il lettore deve poter capire immediatamente di cosa si parla. L’infografica da noi studiata segue la scala cromatica delle sezioni del nuovo Corriere: il giallo sarà la base di questi schemi e verrà abbinato di volta in volta al colore di sezione».
Il sito web cdt.ch si è sottoposto pure a un leggero restyling, così da essere uniformato al Corriere del Ticino cartaceo.
«La rivisitazione grafica del web è stata voluta per rinfrescare il sito e per creare una migliore gerarchia della notizia, senza appunto stravolgere cdt.ch che sta tra l’altro registrando una crescita importante di utenti. Ora comunque abbiamo un maggior dinamismo nella home page, una leggibilità migliorata, oltre a una navigazione a blocchi orizzontali che cattura l’attenzione del lettore, affinché il sito non sia solo un semplice scorrimento veloce dall’alto verso il basso, come avviene in molti casi».
Per concludere, Enzo Iaccheo è soddisfatto della sua nuova creatura grafica?
«Sono felice del progetto, che è stato facilitato dalla proficua collaborazione che sin dall’avvio io e i miei collaboratori abbiamo trovato con la direzione del giornale. La nostra linea è stata accolta e condivisa da subito: quando si parte così, il lavoro è tutto in discesa. Rifare un giornale che ha 128 anni di storia non è certo evidente: non si trattava soltanto di mantenere l’identità di una testata importante come il Corriere del Ticino, ma di rinforzarla. Crediamo, modestamente, di esserci riusciti».
