«Via 400 posti, ma non per ragioni fiscali»

CADEMPINO - Ora è ufficiale. I vertici del gruppo Kering hanno comunicato a dipendenti e sindacati le ragioni del trasferimento in Italia di un’importante fetta dei posti di lavoro sin qui garantiti in Ticino. Come riferito dal Corriere del Ticino, tra il 2020 e il 2022 saranno 400 gli impieghi che saranno spostati oltre confine. Una partenza, questa, sulla quale si è espresso il sindacalista dell’OCST Giovanni Scolari, che nella sede della Luxury Goods International a Cadempino ha incontrato la direzione e la commissione interna. «L’aspetto fiscale? Non ha avuto alcuna influenza, assolutamente, stando quanto spiegatoci» ha precisato. Per poi aggiungere: «Questa decisione è stata presa da tempo e riguarderà unicamente il personale della logistica». In tal senso la ristrutturazione interesserà integralmente Sant’Antonino. «L’attuale stabile resterà verosimilmente vuoto» ha confermato Scolari. Sì perché alla base della decisione vi sono questioni organizzative: «C’è il fatto che per l'azienda è sempre più difficile gestire oltre 20 posti fisici di stoccaggio. Servono volumi maggiori, che i vertici hanno detto di non aver trovato sul nostro territorio», ha sottolineato Scolari. «Il nuovo stabilimento di Trecate-Novara – ha aggiunto in tal senso – potrà garantire otto volte il volume attuale, permettendo un risparmio per l'azienda». E il personale? Stando a quanto indicato dal sindacalista dell’OCST dei 400 dipendenti toccati dalla misura, circa il 95% sarebbe frontaliere e a tutti è stato offerto il trasferimento a Novara, anche se «è bene sottolinearlo, saranno trasferiti a un'altra multinazionale (la XPO Logistics, ndr)». Per loro sarà importante lavorare per trovare un piano di accompagnamento sociale, ha spiegato Scolari. «Anche perché – ha proseguito – non è detto che tutti i dipendenti accetteranno il trasferimento». Ma non è tutto. «Ci preoccupa inoltre la parte di lavoratori interinali che nei momenti di maggiore impegno arriva anche a 400-500 persone» ha rilevato Scolari. «In Ticino – ha concluso – resterà unicamente il personale impiegatizio, più una cinquantina di addetti alla logistica che potrebbe restare per piccole mansioni. Il corpo centrale del gruppo di fatto sarà concentrato a Cadempino».
In attesa della comunicazione ufficiale della direzione, attesa per quest’oggi, prosegue l’incontro con i dipendenti. In merito Scolari ha affermato: «Alla luce delle notizie emerse sulla stampa, ieri sera abbiamo ricevuto molti messaggi e telefonate di collaboratori preoccupati. Oggi quel clima pesante potrà essere in parte stemperato alla luce dell’incontro con la direzione. Paradossalmente – ha però fatto notare – a subire maggiormente questa decisione sarà il personale della logistica, che fino a ieri era quello meno preoccupato poiché convinto di non essere toccato dalla ristrutturazione».
