Vieni avanti padroncino

Polemica per l'apertura di un sito web in Ticino destinato agli indipendenti
Red. Online
25.02.2014 05:05

BELLINZONA - L?indirizzo del portale parla da solo: annuncipadroncini.ch. L?offerta è sintetizzata così sulla homepage: «Unico servizio in Svizzera nato esclusivamente per padroncini. Otterrai visibilità per poter farti conoscere su tutto il territorio svizzero sia da privati che aziende». L?iniziativa, che in teoria è valida per tutti ma si rivolge principalmente agli italiani, è della Ge.Ri Servizi, società individuale con sede a Vira Gambarogno dove è gia attiva da un paio d?anni. A nemmeno 24 ore dall?attivazione è già scoppiata la polemica. «Se volete ringraziare questa nuova associazione sui padroncini, per il loro contributo all?aumento della disoccupazione in Ticino e allo smantellamento del mercato del lavoro locale, ecco i contatti».

Seguono il numero di telefono e una raffica di messaggi di disapprovazione sul blog e sul profilo Facebook del direttore del sito leghista. «È scoppiato un pandemonio, ma le cose non stanno come vengono dipinte», replica da parte sua Lorenzo Marconi, titolare della società. Che spiega: «Il sito è un modo per dare la possibilità ai padroncini di potersi far vedere in Ticino. È stato costruito sulla base di un altro sito, denominato "preventivionline.ch", al quale sono già iscritte più di 250 aziende ticinesi; avevamo ricevuto più di 400 richieste dall?Italia, ma abbiamo rinunciato ad inserirle. Adesso invece si tratta di creare una rubrica dedicata ai padroncini. E non credo che con una tariffa di 49 franchi all?anno a cliente ci si possa arricchire. Se avessimo voluto fare cassa ci saremmo mossi diversamente. È anche un?opportunità per avere un maggior controllo del fenomeno. Deve essere una lista pubblica di chi vuole lavorare e utilizza la manodopera estera. Tengo a sottolineare che non siamo disposti a prendere chiunque. Non intendiamo fare spazio a scapestrati, che rischiano solo di fare danni sul mercato ticinese. Prima di inserire i nomi di chi ne fa richiesta svolgiamo le nostre verifiche presso le autorità italiane. Inoltre devono firmare una dichiarazione nella quale garantiscono di attenersi alle condizioni di lavoro svizzere».

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