Villa Argentina: tutte le idee per il parco 2.0
Una procedura nuova e diversa per creare un parco nuovo e diverso. Oppure: un processo partecipativo per realizzare un parco grazie a cui partecipare alla vita della comunità. Potrebbe essere definito così, riassumendo e parafrasando le parole del sindaco Samuele Cavadini, il percorso metaforico imboccato dal parco di Villa Argentina ormai da qualche anno. Un percorso che è giunto a un punto di svolta: «Oggi so chiude un capitolo e se ne apre un altro: cosa facciamo ora del parco?» così sempre Cavadini oggi in conferenza stampa.
Scivoli e mercatini
L’obiettivo del percorso intrapreso è creare un Nuovo Parco di Villa Argentina. Obiettivo che è diventato anche una sigla: NPVA. Da quando il Comune ha acquisito l’interezza dell’area verde intorno all’iconica villa il desiderio di immaginare e progettare il parco come un unico grande spazio che possa divenire un luogo d’incontro per la popolazione e a immagine della popolazione si è infatti cementificato nel Municipio. Tanto da lanciare il progetto «Un giardino di idee nel cuore della Città». Si tratta di un percorso partecipativo che ha dato la possibilità alla comunità di proporre idee e dar voce a richieste sfociato nella trasmissione di 888 idee.
Queste idee sono state dapprima raggruppate tematicamente e poi al centro del workshop «Dai semi ai frutti» che ha avuto l’obiettivo di dar loro un primo ordine e una collocazione ideale. Ne è nata una «mappa di idee» presentata oggi.
Le categorie di idee raggruppate sono 7: gioco (232 idee), infrastrutture (178), elementi naturali (152), sport (116), socialità (83), arredo urbano (77), eventi (37). Qualche esempio? Percorsi per le biglie, aule nel bosco, mercatini, spazi per la danza e il teatro, percorsi sensoriali, uno scivolo «lunghissimo», orti botanici, spazi grill, eccetera . «Alcuni ambiti del parco vedono una prevalenza di alcuni temi, altri una sovrapposizione di idee», ha spiegato Annalisa Rollandi della SUPSI (che ha coordinato un processo a cui hanno preso parte svariati attori). Alle idee sono state attribuiti tre gradi di priorità: quelle da coltivare («che possono attecchire immediatamente»), le idee da tenere in serra (con potenziale ma che richiedono ancora riflessione) e le «idee per la banca di semi» (da riconsiderare in un altro momento o per un altro luogo).
I prossimi passi
Il Municipio riassume così la mappa: «Le aree adibite al gioco si sviluppano a partire dal parco giochi esistente e si estendono alla parte superiore e ai terreni retrostanti le Elementari (le cosiddette balze). L’arredo urbano è proposto soprattutto nella parte alta e nelle balze, con singole aggiunte anche nel parco storico. Gli eventi sono pensati dove si svolgono già oggi, sul retro della villa, senza tuttavia escludere anche la parte alta. Nell’area dei terrazzamenti, oltre la grotta, e nelle balze si ipotizzano numerose attività anche legate alla natura e alla coltivazione della terra, con l’elemento acqua che tematizza l’intero parco».
E questa è la fine del capitolo a cui accenna il sindaco. Ora è il momento di iniziare quello nuovo; sarà fatto con l’inizio della legislatura. Il suo titolo? Progettazione e pianificazione. Questo capitolo si comporrà dell’elaborazione di una Charta dei desiderata, che fungerà da fondamento per chi progetterà il parco, e dalla realizzazione di un masterplan: un documento di indirizzo strategico con l’ipotesi complessiva del nuovo parco. I tempi sono «relativamente lunghi», e saranno definiti con più precisione nella prossima legislatura, da chi erediterà il dossier, ha spiegato Cavadini. Alcune novità potrebbero però giungere già a breve, il Municipio vaglierà infatti alcune soluzioni provvisorie di arredo e delle attività che possano vivacizzare il parco. Per il progetto la Città ha già riservato circa 4,6 milioni di franchi.