Massagno

Villa Elisa va a una banca per quindici milioni di franchi

Battuto all’asta lo storico immobile costruito nel 1925 da Eugenio Talleri, compaesano che fece fortuna in Sud America – Una sola offerta da parte di un istituto bancario – Settimana prossima toccherà al mobilio e ad alcune opere d’arte
©Gabriele Putzu
Stefano Lippmann
10.06.2022 06:00

La sua presenza, a Massagno, risale al 1925. Anno in cui Eugenio Talleri – massagnese che emigrò in Sud America e fece fortuna come fabbricante di mattoni e mosaico – diede all’architetto luganese Adolfo Brunel il compito di costruire questa imponente villa. All’epoca l’abitazione situata in via Praccio prese il nome di villa «Yvonne», oggi – dopo alcuni passaggi di proprietà susseguitisi in quasi un secolo di vita – è invece conosciuta come villa Elisa (lo si deve al finanziere Ernesto Jaeger che nel 1956 acquistò l’immobile e gli diede il nome della moglie).

Una villa imponente, composta da numerose camere (mille i metri quadrati abitabili distribuiti su quattro piani oltre a una dependance per gli ospiti) e quasi quattromila metri quadrati di area verde che ieri, per finire, è stata battuta all’asta indetta dall’Ufficio di esecuzione. L’asta – svoltasi nella sala del Consiglio comunale di Mendrisio – in realtà è durata una manciata di minuti: una sola offerta alla quale non è seguito alcun rilancio. E alla tradizionale terza chiamata, il battitore ne ha decretato l’aggiudicazione per 15,5 milioni di franchi (il valore di stima peritale di tutto il complesso ammonta a 18,6 milioni).

Poco è trapelato sull’acquirente: all’asta era presente una persona che faceva le veci di un istituto bancario, figura che non ha voluto rilasciare alcuna informazione. E pochi anche i dettagli in merito al precedente proprietario e ai motivi che hanno portato alla vendita all’asta, procedura esecutiva verosimilmente promossa da uno o più creditori.

Non è da escludere che il tutto possa ricondursi anche ai guai giudiziari che hanno interessato l’ex padrone di casa. Uomo – ex presidente del CdA di una società attiva nel trading di gas – accusato, al paio di altre sei persone, di bancarotta documentale e patrimoniale fraudolenta e fatture false, nell’ambito di uno dei più grandi crac finanziari avvenuti a Milano nel settore energetico. Reati per i quali ha patteggiato, nel 2019, una condanna a quattro anni di carcere.

Un mercato difficile

Che la vendita di villa Elisa potesse avere pochi seri interessati, era cosa nota. Lo aveva già messo nero su bianco anche la società di valutazione e consulenza immobiliare chiamata – dall’Ufficio di esecuzione – a eseguire una valutazione sull’immobile prima che andasse all’incanto.

Alla voce «possibilità di vendita, condizioni di mercato», la società era stata abbastanza lapidaria: dalle ricerche degli esperti del settore «risulta che la domanda per simili oggetti si è ridotta in maniera marcata – si legge nella documentazione che accompagna le condizioni d’asta –. Per questi tipi di oggetto il mercato immobiliare denota un andamento al ribasso per assenza di investitori».

Secondo il valutatore, insomma, le possibilità di un’eventuale vendita era stata giudicata «bassa», per una serie di aspetti come «il mercato, il segmento della clientela, la sostanza immobiliare e le sue caratteristiche». La cerchia di potenziali acquirenti – si annota ancora – «risulta molto ristretta o quasi assente».

Vasi etruschi e vino pregiato

Diverso, invece, il discorso per quanto riguarda i beni mobili tuttora presenti all’interno dell’edificio. Questi verranno battuti all’asta settimana prossima, il 14 giugno alle 10, direttamente negli spazi della villa (in via Praccio 27).

Lungo l’elenco di articoli di pregio che sicuramente attireranno l’attenzione, anche di persone appassionate a diverse forme d’arte. Si va da quadri di Per Kirkeby, a sculture di bronzo di Kossuth, senza dimenticare antichi lampadari in vetro, un mobile di fine ‘700, una vetrina con all’incirca venti vasi etruschi e un pianoforte.

E per finire ce n’è anche per gli amanti del vino: all’asta verranno battute una bottiglia di Le Pergole Torte del 2004 (sul mercato alcune annate sono vendute a più di 200 euro la bottiglia) e una magnum di Testamatta Toscana (il prezzo di vendita attuale è di 250 euro).