Beni culturali

Villa Maria a Cassarate è sopraffatta dal contesto?

Lo crede il Municipio, secondo cui gli alti edifici circostanti ne neutralizzano le caratteristiche che potrebbero essere preservate, come il giardino - Di altro parere il Legislativo: «Si consideri anche il valore affettivo»
©Chiara Zocchetti
Federico Storni
18.08.2025 23:30

Il Consiglio comunale di Lugano ha dato mandato al Municipio, entro un anno, di rivalutare alcuni edifici per eventualmente proporne una tutela quale bene culturale che finora è stata esclusa. Fra di essi vi è villa Maria, un edificio di inizio Novecento in via delle Scuole a Cassarate. Ecco perché.

Non apporta valore al comparto

Villa Maria fu edificata nel 1930 per la volontà del commerciante FaustinoDevecchi, titolare anche di un’osteria a Gandria, che si rivolse all’impresario edile Pietro Prati, il cui contributo più significativo alla storia architettonica di Lugano è la costruzione, su progetto di Hugo Dunkel, proprio in quegli anni divilla Heleneum.

Villa Maria si sviluppa su due piani e darle prestigio sono sia gli elementi decorativi pittorici e in rilievo («Motivi geometrici e floreali stilizzati distinguono il fondo in graffito del piano nobile da quello del piano terra realizzato in fintoparamano»), sia il suo giardino «organizzato con sentieri pavimentati e aree verdi lasciate a prato» e citato anche nell’Elenco dei giardini storici della Svizzera.

La villa sorge però in un terreno su cui si può costruire sino a 7 piani ed è ormai circondata da palazzi più alti. «L’edificio - argomenta il Municipio - rimane quasi nascosto e le sue caratteristiche neutralizzate. Questo oggetto non apporta più alcun valore al comparto, al contrario potrebbe essere visto come un elemento in contrasto con gli intendimenti urbanistici codificati nel Piano regolatore».

Valore testimoniale rafforzato

Il Consiglio comunale è invece più tenero nei confronti di villa Maria, facendo notare come per un edificio «molto simile» e poco distante (di cui diremo in futuro) è stato usato un metro di giudizio più generoso. E in più villa Maria avrebbe «maggiore eleganza e un giardino di pregio». E si inserirebbe bene nel contesto: «La sua difformità rispetto all’edificazione circostante intensiva non costituisce motivo valido di esclusione dalla tutela; al contrario, rafforza il suo valore testimoniale». Non da ultimo, argomenta il Legislativo, va inoltre considerato il valore affettivo riconosciuto dagli abitanti di Cassarate» a villa Maria.

In questo articolo: