Villa Orizzonte è in vendita: cercasi nuovo padrone di casa

Nel Malcantone non ha bisogno di tante presentazioni. La sua fama la precede visto che è uno degli ultimi edifici storici della regione risalenti all’Ottocento. Villa Orizzonte è un pezzo di storia secolare che domina il villaggio di Castelrotto, nel comune di Tresa, con un passato pionieristico e un futuro ancora da scoprire. Il suo nome è infatti comparso su un noto portale immobiliare sotto un annuncio di vendita. Villa Orizzonte è quindi alla ricerca di un nuovo padrone di casa che ne preservi la memoria storica. Una rarità di questi tempi, visto che ville storiche e antichi edifici vengono spesso minacciate dalle ruspe impoverendo il patrimonio architettonico del territorio. Villa Orizzonte, però, è inserita nell’inventario dei beni culturali tutelati.
Il prezzo di vendita, poi, è uno di quelli che salta subito all’occhio e che raramente si vedono per un edificio risalente al 1850 di cinquecento metri quadrati (senza terreno), due piani (l’attico non è in vendita), diciannove locali, un vigneto, una porzione di bosco e una valenza storica non monetizzabile.
La svolta del 1906
Villa Orizzonte, oltre ad aver aperto gli spazi al pubblico per svariati anni e aver ospitato eventi culturali (anche in occasione delle Giornate europee del patrimonio), come il famoso «Progetto Orizzonte» promosso dall’omonima associazione che aveva come obiettivo quello di rendere accessibile ai visitatori la memoria privata di una dimora della Belle Époche, è fortemente legata alla storia della viticoltura ticinese.
In particolare alla figura del già consigliere di Stato e grande appassionato del settore, Giovanni Rossi, che agli inizi del Novecento impiantò a Castelrotto proprio il primo vigneto sperimentale di Merlot resistente alla filossera, che negli anni precedenti aveva sterminato le viti ticinesi facendo temere la scomparsa della viticoltura. I contadini, disperati per la distruzione dei loro vigneti, cercarono altre soluzioni che potessero resistere a questo parassita, ma con scarso successo. Fino a quando, nel 1906, fu vinificata per la prima volta l’uva Merlot grazie a Rossi. Da qui, la zona con il suo vigneto di oltre tremila metri quadrati è nota come la «culla del Merlot». Famoso il volume «La ricostituzione dei vigneti nel Canton Ticino», pubblicato da Rossi nel 1908 a seguito di numerosi esperimenti che funge ancora oggi da manuale per il settore vitivinicolo ticinese con numerose indicazioni tecniche.
La biblioteca verrà donata
La casa del Museo del Malcantone si trova nel palazzo della vecchia scuola maggiore e di disegno di Curio ed è gestita dall’omonima associazione. Solo una parte della memoria storica malcantonese trova però spazio in questa sede. Il restante ha trovato ospitalità per circa un ventennio in un deposito esterno, mentre dal 2018 si trova in un magazzino imballata e difficilmente consultabile. Insomma, il luogo non è il più adeguato.
L’omonima associazione ha quindi voluto trovare una soluzione definitiva che possa ospitare e valorizzare questa parte di collezione attraverso la costruzione di un deposito con laboratorio didattico che dovrebbe sorgere sul retro della sede di Curio. Il tutto, accessibile al pubblico. L’investimento è stato stimato in circa mezzo milione di franchi ed è stato chiesto, e concesso, un aiuto finanziario anche all’Ente regionale per lo sviluppo del Luganese.
Un luogo per la conservazione
Il progetto, denominato «Cassaforte per la comunità», vuole offrire alla comunità malcantonese un luogo per la conservazione della memoria collettiva, che renda fruibile, anche didatticamente, tutta la collezione.
Negli spazi liberati potrebbe poi trovare casa proprio la biblioteca di Villa Orizzonte di Castelrotto e gli archivi storici dei Patriziati del Malcantone, recentemente riordinati dal Servizio archivi locali dell’Archivio di Stato. La biblioteca di Villa Orizzonte, infatti, verrà donata all’Associazione Museo del Malcantone. E le trattative per portare a termine questa operazione sono attualmente in corso.