Villa Principe Leopoldo premiata per la Miglior Carta dei Vini alla Milano Wine Week

La Milano Wine Week 2025 ha incoronato La Luce, ristorante di Villa Principe Leopoldo a Lugano, con il premio per la Miglior Carta dei Vini dell’anno nella categoria «Ristoranti degli Hotel». Un riconoscimento che premia la ricerca, la visione e la sinergia tra sala e cucina, dove la cultura del vino diventa parte integrante dell’esperienza gastronomica.
«È un risultato che premia un percorso costruito nel tempo con passione e coerenza», racconta Antonino Forte, restaurant manager di Villa Principe Leopoldo. «Dietro ogni etichetta c’è studio, ascolto e tanta collaborazione: vogliamo che ogni bottiglia racconti una storia, quella dei territori, dei produttori e delle persone che li animano».

La carta premiata è il frutto di un lavoro che intreccia tradizione e contemporaneità. Strutturata su tre assi principali — vini del Ticino e della Svizzera, grandi classici italiani e francesi e etichette internazionali e innovative —, la selezione si distingue per equilibrio e profondità. Accanto ai Merlot ticinesi e ai Pinot Noir elvetici trovano spazio Champagne, Barolo, Bordeaux, ma anche vini naturali e biodinamici scelti per la loro autenticità. «Non cerchiamo l’effetto collezione — spiega Forte — ma la coerenza con la nostra filosofia. L’obiettivo è valorizzare chi produce con rispetto e identità, senza inseguire le mode».
Nel ristorante guidato dallo chef Cristian Moreschi, ogni abbinamento nasce dal dialogo costante tra cucina e sala. Il menu racconta il Ticino attraverso la stagionalità e i prodotti locali, mentre il vino diventa parte del racconto gastronomico. «Il nostro compito è far emergere l’anima di questo territorio attraverso gusto ed eleganza — aggiunge Forte —. Ogni piatto e ogni calice sono capitoli della stessa storia».
La vittoria alla Milano Wine Week rappresenta anche un riconoscimento al metodo e alla filosofia di lavoro di Forte, che mette al centro il capitale umano. «Una carta dei vini non è nulla senza le persone che la sostengono. Formazione, coinvolgimento e motivazione del team sono la base per offrire un servizio capace di emozionare».
Il futuro guarda già avanti. «Dopo questo premio — conclude Forte — vogliamo continuare a crescere verso un servizio che non sia solo impeccabile nella forma, ma autentico nella sostanza: capace di leggere l’ospite e costruire un dialogo fatto di attenzione e sensibilità».

