Villa Violetta: in Appello assolti tre imputati su cinque

Lugano - Dopo quattro giorni di processo (svoltosi dal 14 al 17 novembre) e quasi tre mesi di camera di consiglio, la Corte d'Apello e di revisione penale di Locarno è giunta pressoché alla stessa conclusione presa nel gennaio 2016 dalla Corte delle Assise correzionali di Lugano in merito al caso della compravendita fraudolenta di Villa Violetta.
Confermato il proscioglimento da ogni addebito dell'avvocato ed ex granconsigliere PPD Yasar Ravi (patrocinato dal legale Luigi Mattei) e del notaio (rappresentato da Mario Molo), ai quali è stato riconosciuto un risarcimento di 143.500 franchi per spese legali e rispettivamente di 456.700 franchi per spese legali e per perdita di guadagno.
Piena assoluzione anche per l'acquirente inglese (difeso da Tuto Rossi), che in primo grado era stato condannato a una pena pecuniaria sospesa di 200 aliquote da 3.000 franchi e che in secondo grado ha rinunciato a richiedere un indennizzo. «Ha agito senza essere consapevole di agire illecitamente» spiega la Corte, presieduta dalla giudice Giovanna Roggero-Will, che ha confermato invece la condanna dell'ex proprietaria della villa (difesa da Monica Marazzi) e del suo fiduciario (rappresentato da Fulvio Pelli) a pene pecuniarie sospese per conseguimento fraudolento di una falsa attestazione e frode fiscale. Pene che, visto il lungo tempo trascorso dai fatti (ben 12 anni), sono state ridotte da 300 a 190 e 170 aliquote, rispettivamente di 300 e 400 franchi.