Villalta ha un nuovo inquilino: in arrivo una distilleria

Centomilasettecentoventidue metri quadrati di tenuta, quindicimila dei quali composti da parco e bosco. A Croglio, ma non solo, Villalta la conoscono tutti. Sia perché è stata la dimora del re dei supermercati, il tedesco Helmut Horten, fino alla sua morte nel 1987 (oltre ad aver fatto tirare il fiato per decenni, solo con le sue imposte, alla tassazione dei cittadini del vecchio comune), sia perché è considerata una delle ville più lussuose del cantone. Dopo varie esperienze poco fruttuose sul mercato, che avevano fatto oscillare il suo prezzo di vendita tra 20-25 milioni di franchi fino a una vertiginosa caduta a circa 12, da tempo ha trovato un nuovo proprietario che ha deciso di adibire una parte dell’enorme complesso a distilleria, quindi alla produzione artigianale di whisky, grappa e vodka. L’impianto, una volta in funzione, verrà aperto al pubblico per le visite e le degustazioni.
Imbottigliamento sul posto
Dalle intenzioni del proprietario si è quindi passati alla pratica con una domanda di costruzione che prevede la ristrutturazione, l’ampliamento e il cambio di destinazione di uno degli edifici che compone la vasta tenuta. Si tratta quindi di trasformare questa particella in una distilleria con locali annessi (amministrazione, laboratorio, accoglienza ecc). «L’impianto – leggiamo nella relazione tecnica – prevede la produzione artigianale di distillati a base di frutta e di cereali e sarà caratterizzato da diversi distillatori usati in base ai prodotti previsti, quali grappe, whisky e vodka». Sempre in base al prodotto «seguirà l’imbottigliamento sul posto per piccole quantità o il trasferimento di distillati in botti».
Una prima domanda di costruzione era già stata inoltrata due anni fa, e la licenza edilizia era stata rilasciata a determinate condizioni, ovvero che l’istante avrebbe dovuto presentare, prima dei lavori, tutti gli impianti e le schede tecniche legati alla distillazione. In buona sostanza stiamo parlando di una domanda di costruzione divisa in due: la prima parte era legata al carattere strutturale, mentre quella attuale è prettamente incentrata sull’impianto di produzione dei distillati. Sempre rimanendo nel campo della produzione, le varie fasi che la compongono contemplano la consegna della materia prima, l’ammostamento (o mashing), la fermentazione, la distillazione e lo stoccaggio, il controllo qualità, l’affinamento, la preparazione e l’imbottigliamento.
Nella regione del Malcantone, comunque, sono già presenti piccoli alambicchi per la produzione di distillati. Nel caso di Villalta, invece, l’intenzione è quella di creare «una struttura professionale e ad hoc che avrà la possibilità di variare sulla tipologia di prodotto», ci fanno sapere dall’ufficio tecnico del Comune di Tresa. «La nostra regione è prevalentemente vignata, ci sono tante cantine e piccoli-grandi produttori di Merlot. Sicuramente la nuova distilleria porterà un valore aggiunto: si tratta di un nuovo settore che si apre e soprattutto non va in competizione con i piccoli privati che fanno della distillazione anche un momento di aggregazione».