Vincitori e sconfitti sulle montagne russe delle elezioni

Mentre tutti, partiti e candidati, sono concentrati e determinati con lo sguardo rivolto all’appuntamento del prossimo 2 aprile, noi, più per curiosità che altro, osserviamo lo specchietto retrovisore per scorgere le corse di ieri, quelle degli ultimi 20 anni, partendo dalle cantonali del 6 aprile 2003. Un anno all’insengna dei consiglieri di Stato uscenti, con Gabriele Gendotti (subentrato a Giuseppe Buffi, improvvisamente scomparso) quale più votato, seguito dalla collega di partito Marina Masoni che si apprestava ad affrontare il suo ultimo e turbolento quadriennio in Governo. Riconfermati pure Luigi Pedrazzini (dell’allora PPD), Marco Borradori per una Lega in perdita di velocità e con la socialista Patrizia Pesenti, eletta per la prima volta nel 1999. Gli altri 35 candidati che si erano presentati hanno fatto la comparsa per una tornata elettorale con 10 donne in lista (erano state 8 nel 1999): ben 4 in meno rispetto alle 12 di quattro anni prima, mentre per il Parlamento si erano presentate 14 forze (una in meno di quattro anni prima). Quella legislatura fu contraddistinta da un confronto acceso nel PLR e culminò nel 2007 con l’elezione di Laura Sadis al posto di Masoni. Quello fu il solo cambiamento, mentre si concretizzò il rilancio di Borradori, protagonista indiscusso con 81.544 voti. Numeri che ci dicono che venne scelto dal 45% dei votanti, raccogliendo preferenziali in maniera trasversale come nussuno mai riuscì prima di lui. Nel 2007 debuttò la scheda senza intestazione che, con il 14,7% divenne immediatamente il quinto partito in Ticino. A livello di Parlamento significativo fu il calo del PLR che passò da 30 seggi a 27, male anche il PPD da 24 a 21, mentre a crescere (da 16 a 18) fu il PS e da 11 a 15 la Lega.
Altri quattro anni ed eccoci nel 2011, l’anno del raddoppio leghista con l’ingresso di Norman Gobbi e il PLR dimezzato con la sola Sadis. Ma le new entry furono ben tre, detto di Gobbi, il duello in casa PPD tra Giovanni Jelmini e Paolo Beltraminelli venne vinto dal secondo e quello nel PS tra Manuele Bertoli e Mario Branda andò al primo. A livello di Governo furono quattro anni movimentati: la partenza di Borradori per Lugano, la troppo breve parentesi di Michele Barra nella Lega (tragicamente scomparso per un male incurabile) e l’arrivo di Claudio Zali. Il Gran Consiglio uscì ridisegnato con PLR e PS in calo di quattro seggi a testa e la Lega con un bilancio di +6 (a quota 21).
L’anno 2015 segnò l’uscita di Laura Sadis e l’elezione di Christian Vitta per il PLR, ma il tentativo di riconquistare il secondo seggio fallì al cospetto di una Lega arrembante, dominatrice senza sostegno alcuno (l’UDC correva sola) e Claudio Zali a raccogliere 83.307 suffragi. Grossi cambiamenti anche in Parlamento con Lega e PLR per la prima volta a raggiungere una maggioranza con 46 seggi.
Quattro anni fa la tornata per il Governo è stata segnata dal sorpasso in casa PPD (dopo molte tensioni per il caso Argo1) di Raffaele De Rosa su Paolo Beltraminelli, il primato dei voti a Gobbi (secondo Vitta e terzo Zali) e la sconfitta della Lega nel Legislativo con 4 seggi in meno e il +2 dell’UDC.