Confine

Violentate e costrette a prostituirsi in Svizzera: tre arresti

Carabinieri e Polizia cantonale hanno fermato tre persone accusate di aver sfruttato ragazze rumene, costringendole a spacciare droga nei locali elvetici
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Red. Online
24.05.2022 17:06

I militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Como questa mattina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre persone accusate di spaccio di sostanze stupefacenti, agevolazione e sfruttamento della prostituzione aggravato dall’uso della violenza, maltrattamento di familiari, violenza sessuale e lesioni personali. I soggetti, due romeni e un italiano, sono stati fermati a Fino Mornasco (Como) e in Ticino: due di loro si trovano già reclusi in carcere a Lugano, in quanto fermati lo scorso febbraio. Nel corso delle indagini delle forze dell'ordine italiane, avviate anche a seguito al rapporto info-investigativo con la Polizia cantonale, è stato ricostruito un presunto giro di agevolazione e sfruttamento della prostituzione, gestito dagli indagati ai danni di ragazze rumene impiegate nei club erotici svizzeri. Le donne sarebbero state assoggettate attraverso condotte estremamente violente ed abusi sessuali. L’attività investigativa, condotta anche mediante servizi di osservazione in territorio elvetico, col supporto della Polizia cantonale ed il coordinamento del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia del Ministero dell’Interno, sembrerebbe far emergere che le ragazze, a cui veniva sottratto gran parte dell’incasso frutto della prostituzione, avvenuta sia nei locali elvetici sia in territorio italiano, fossero costrette a spacciare cocaina ai propri clienti. L’ipotesi investigativa è che la sostanza venisse trasportata dall’Italia alla Svizzera da due degli indagati, attualmente in carcere a Lugano perché arrestati nel mese di febbraio dalle forze dell'ordine ticinesi mentre varcavano il confine con diverse decine di grammi di cocaina.