La giornata

Vittoria storica della sinistra: «Soli contro tutti»

L'iniziativa del Partito socialista per un tetto ai premi di cassa malati fa incetta di voti - Brindano i due co-presidenti Riget e Sirica: Siamo riusciti a dare una risposta concreta ai timori dei cittadini, ora l'applicazione nel corso del 2026»
©Chiara Zocchetti
Martina Salvini
28.09.2025 20:30

Alla Casa del Popolo di Bellinzona, oggi, la parola d’ordine era prudenza. Quasi non riuscissero a credere, i socialisti, di potercela davvero fare. Man mano che la cartina del Ticino si colorava di verde, però, la cautela ha lasciato il passo all’ottimismo. Divenuto poi entusiasmo poco dopo le 14, con l’arrivo dell’esito di Lugano. A prendere la parola, allora, è stata la co-presidente Laura Riget che, tra gli applausi, ha definito quella odierna «una vittoria storica». Già, perché la popolazione si è schierata in larghissima maggioranza a favore dell’iniziativa targata PS che chiede che il costo del premio di cassa malati non superi il 10% del reddito disponibile per unità di riferimento. Alla fine, i sì hanno superato il 57% – con uno scarto di oltre 16 mila voti – e con tutti i principali centri del cantone che hanno premiato la proposta socialista, malgrado le posizioni contrarie dei propri sindaci. Approvata anche l’altra iniziativa, quella della Lega, per la deducibilità fiscale integrale dei premi di cassa malati. «Non sono abituato a fare discorsi per la vittoria», ha commentato a caldo un visibilmente emozionato Fabrizio Sirica di fronte ai simpatizzanti e alla consigliera di Stato Marina Carobbio, arrivata un po’ a sorpresa al ritrovo. «Ce l’abbiamo fatta, ed è bellissimo pensare al percorso svolto. Tutto era partito da una chiamata tra me e Laura (Riget, ndr.) che cercavamo di capire cosa si potesse fare per alleviare il problema dei premi di cassa malati in Ticino». Da lì, l’idea di lanciare un’iniziativa cantonale. «Da due, siamo diventati 7 mila, con tutti coloro che hanno firmato l’iniziativa. E poi ancora 60 mila, ossia le persone che hanno approvato il testo in votazione. Ce l’abbiamo fatta, abbiamo portato a casa l’iniziativa di maggiore redistribuzione della ricchezza della storia del canton Ticino». «Tutti ci schernivano», ha quindi ricordato il co-presidente, «soprattutto per via dell’impatto di 300 milioni. Noi però ci abbiamo creduto, mettendo al centro i cittadini, che ora sanno che non avranno più un premio di cassa malati sopra al 10%». L’esito del voto, ha quindi aggiunto, è «una conferma importante della linea che abbiamo impostato io e Laura Riget nel nostro documento programmatico: vogliamo essere una sinistra molto concreta, che guarda ai timori della popolazione di non riuscire ad arrivare alla fine del mese».

«Un segnale politico»

Partita con il solo sostegno politico dell’area rossoverde, la proposta del PS è riuscita a fare breccia in una larga fetta dell’elettorato. «Ciò – ha evidenziato Riget – mostra che quella dei premi di cassa malati è la principale preoccupazione dei cittadini, e con la nostra iniziativa siamo riusciti a dare una risposta mirata e concreta. L’esito del voto è andato ben oltre la nostra area politica, e questo è il segnale di uno scollamento da parte della maggioranza del Consiglio di Stato, dei partiti di centrodestra e dei Comuni, che non hanno captato le reali preoccupazioni dei cittadini. Si tratta di un segnale politico importante, che deve essere preso sul serio». I contrari all’iniziativa, invece, «hanno spinto molto sul tema dei costi della salute, quindi ora ci aspettiamo un maggior coraggio da parte del DSS, del Governo e degli altri partiti. I margini d’azione per limitare i costi della salute in Ticino ci sono, e ora più che mai vanno affrontati».

«Implementazione rapida»

Chiuso il capitolo della votazione, ora se ne apre un altro, quello dell’entrata in vigore. A questo proposito, i due co-presidenti sono stati molto chiari. «Il voto è chiaro e l’urgenza è oggi», ha detto Riget. «Noi chiediamo un’implementazione rapida della nostra iniziativa, nel corso del 2026. Siamo aperti alla possibilità di non far entrare in vigore la proposta dal 1. di gennaio ma nel corso dell’anno. A patto, però, che l’effetto sia retroattivo. Abbiamo già contattato il presidente del Governo Norman Gobbi per chiedere un incontro, ed è importante che attorno al tavolo si siedano il Governo e gli iniziativisti di Lega e PS per discutere insieme». «Con la volontà popolare non si deve fare melina. Specialmente di fronte a risultati così netti», ha aggiunto Sirica. «Il dibattito è stato incentrato soprattutto sul finanziamento, e noi una proposta l’abbiamo fatta. Nonostante l’impatto prospettato di 300 milioni, la popolazione si è espressa in modo chiaro». Con il triplice sì uscito dalle urne (le due iniziative di cassa malati e il valore locativo), tuttavia, il conto per le finanze dello Stato sfiora il mezzo miliardo di franchi. E, va da sé, trovare la quadratura del cerchio non sarà scontato. «Ma il dato più eclatante – ha insistito Sirica – è il contrasto tra i bilanci delle famiglie e quello dello Stato. La popolazione ci ha detto che sono meglio uno sgravio e un sussidio oggi, in un momento di sofferenza, che l’equilibrio delle finanze cantonale di domani. Da qui deve ripartire la politica, guardando alla popolazione e alla sua sofferenza, piuttosto che all’equilibrio finanziario».

«I soldi da chi li ha»

Un’opinione condivisa anche dai Verdi, che hanno sostenuto il PS fin dall’inizio. «Abbiamo avanzato una proposta di finanziamento equo e solidale», ha spiegato Rocco Vitale. «Noi siamo disposti ad avviare subito una discussione per trovare un consenso sul finanziamento. Ma l’implementazione deve essere molto rapida, perché l’urgenza sociale è adesso». I premi di cassa malati, ha quindi aggiunto, «sono raddoppiati negli ultimi vent’anni e nello stesso tempo i salari e le pensioni hanno continuato a marciare sul posto. Questo ha condotto a un erosione del potere d’acquisto molto importante. Non a caso, il 61% della popolazione avrà un beneficio netto dall’entrata in vigore di questa iniziativa». Soddisfatto anche il deputato dell’MpS Matteo Pronzini, che sul finanziamento ha le idee molto chiare. «I soldi bisogna andare a prenderli dove ci sono, dai ricchi, tassando gli alti redditi. Oggi in Ticino abbiamo più di 2 mila persone con oltre 5 milioni di sostanza. Un aumento dello 0,8% dell’imposta sulla sostanza ci permetterebbe di recuperare questi 300 milioni».