Lugano

Voleva gestire l'aeroporto, ora è in carcere alla Stampa

In manette l’amministratore unico di una delle sette società interessate a rilevare Lugano Airport – Ma la H24 era stata da subito scartata – Il curioso legame con un’associazione legata agli ospitalieri di Malta
©Gabriele Putzu

C’era anche la H24 – una società anonima di Lugano attiva nel settore degli investimenti patrimoniali – tra i sette gruppi pronti, in prima battuta (parliamo del 2020), a rilevare la gestione di Lugano Airport. Dal dichiararsi pronti a mettere le mani sullo scalo, all’avere le manette ai polsi il passo è stato breve. Nelle scorse settimane, infatti, la magistratura ha apposto i sigilli nella sede della società, situata in via Cantonale. E, come detto, c’è stato un arresto. Stando a quanto abbiamo potuto appurare, in manette è finito l’amministratore unico della SA, un cittadino italiano residente nel Luganese. Uomo che tuttora si trova in stato di carcerazione preventiva. Il tutto rientra nell’ambito di un procedimento per reati finanziari. Stando a nostre informazioni, al vaglio degli inquirenti ci sarebbero cifre di una certa rilevanza. È anche per questo motivo che la titolare dell’inchiesta – la procuratrice pubblica Francesca Nicora – ipotizza, nei confronti dell’amministratore unico, i reati di appropriazione indebita, amministrazione infedele e falsità in documenti.

Ben presto accantonata

Come detto, la H24 era tra i sette gruppi che avevano manifestato interesse a rilevare la gestione dell’aeroporto (questo fatto e i presunti reati non sarebbero collegati). Ma il suo nome è ben presto stato accantonato. Lo si evince anche dai rapporti finali, dove la Società anonima, in buona sostanza, non soddisfaceva nessuno dei criteri di selezione stabiliti nella «Call for interest». Sparita subito dai radar, insomma.

«Il nome non mi dice niente – ci risponde, a comprova, il sindaco di Lugano Michele Foletti –. Probabilmente proprio perché non sono stati presi in considerazione nella fase finale. D’altronde – specifica il sindaco – all’inizio il dossier era stato trattato da un gruppo di tecnici». Esperti che, evidentemente, hanno scartato fin dalle prime battute la H24. «Chiaro – precisa ancora Foletti – che in una ‘Call’ può partecipare di tutto e ti capita di trovare anche situazioni del genere».

Assistenza ospedaliera?

I sigilli apposti dal Ministero pubblico riguardano principalmente la H24 SA, ma la galassia di società interessata è più ampia e decisamente variegata. Sulla stessa bucalettere figurano infatti altre due targhette: una reca la scritta H24 Aurum SA e la seconda porta inciso un nome alquanto insolito: «Sovereign Order Hospitallers of Saint John of Jerusalem, Knights of Malta O.S.J.». Da una breve ricerca sul Registro di commercio emerge che l’associazione è stata creata nel dicembre del 2020, ma entro il mese di agosto del 2021 le altre due persone che risultavano iscritte – il vicepresidente e un membro (entrambi cittadini italiani, uno di Modena, l’altro di Roma) – sono nel frattempo state cancellate. «L’associazione – si legge – ha quale scopo e meta suprema, l’assistenza ospedaliera, asilo e carità, sollievo dell’umanità dolorante e, secondo le secolari tradizioni (...). In particolare essa potrà promuovere e sostenere l’aiuto materiale, come la fornitura di alimenti a persone bisognose, e morale a persone in difficoltà, l’attività di assistenza volontaria e sociale a favore di persone disabili, anziani e bisognosi in genere; come pure ogni tipo di aiuto o soccorso nei paesi in via di sviluppo, nell’ambito della lotta contro la povertà, l’analfabetismo, ed ogni altra situazione che richiede aiuto materiale esterno (...). Aprire Ospedali, Case di Cura, ambulatori, asili, ricoveri, ambulanze, fornire medicinali, mezzi sanitari ed aiuti finanziari caritativi ovunque e dovunque (...)».

(Aggiornamento del 14.02.23) - Con una ricerca in rete ci siamo imbattuti in diverse pagine che rimandano o si ispirano all’ordine religioso cavalleresco nato intorno alla seconda metà dell’XI secolo a Gerusalemme. Tra queste citiamo ad esempio la «Sovereign Order of St. John of Jerusalem, Knights Hospitaller». Nessuna di questa, però, è ufficialmente legata ai Cavalieri  di Malta. La sede luganese sembrerebbe dunque essere un’iniziativa isolata e indipendente. Non è però dato a sapere se l’inchiesta si concentra anche su questa associazione «ospitaliera» luganese.

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