Risparmio energetico

Zali: «Non intendiamo raccomandare di fare la doccia in due»

L'Esecutivo ticinese intende attuare alcune misure negli edifici pubblici mentre il Dipartimento del territorio sta preparando del materiale informativo per i cittadini – Il presidente del Consiglio di Stato: «È una questione di buon senso e tutti noi siamo chiamati a essere responsabili»
© Ti-Press/ Massimo Piccoli
Martina Salvini
21.09.2022 17:30

«Vogliamo dare il buon esempio e fare la nostra parte». Così il presidente del Consiglio di Stato, Claudio Zali, riassume la decisione dell’Esecutivo ticinese di attuare alcune misure di risparmio energetico negli edifici pubblici. Un primo pacchetto di interventi che «si concentra su azioni attuabili nel corto termine», spiega il Governo in una nota. In particolare, in una prima fase verranno adattati gli orari di funzionamento degli impianti di aerazione e di illuminazione negli edifici pubblici. Ma si interverrà anche sul riscaldamento. Come? «Durante la notte, nei fine settimana e nei periodi di chiusura verrà ridotta la temperatura o spento l’impianto». Inoltre, non verranno riscaldate le parti degli edifici che non ospitano attività, come ad esempio i magazzini e gli archivi. Un secondo pacchetto di misure, invece, riguarderà la temperatura dei locali, con un’eventuale accensione posticipata degli impianti di riscaldamento. «Procederemo a tappe e in base all’evoluzione della situazione», evidenzia Zali. «Ma occorre anche essere flessibili, visto che sul territorio ci sono situazioni diverse, ciascuna con le proprie esigenze: le scuole, le palestre, gli uffici, le piscine». La temperatura negli uffici, ricorda il presidente del Governo, «rimane comunque la misura principale, visto che siamo un grande consumatore di energia. In questo ambito, abbassare anche solo di un grado il riscaldamento permetterebbe un risparmio rilevante».

Accanto alle misure pratiche, però, il Governo ha deciso di puntare anche sulla sensibilizzazione dei dipendenti pubblici. Ad esempio, viene raccomandato di «evitare l’utilizzo di apparecchi energivori non necessari allo svolgimento dei propri compiti, di non lasciare in standby gli apparecchi elettronici, di aerare i locali in maniera puntuale e non continua, di spegnere o adattare l’illuminazione». Insomma, prosegue Zali, «vogliamo essere d’esempio, in modo che il nostro modello possa essere replicato anche dagli altri uffici pubblici e dai cittadini». In questo contesto si inserisce anche la decisione dell’Esecutivo di scrivere ai Comuni, invitandoli a valutare, nel caso non l’abbiano già fatto, l’introduzione di provvedimenti simili a quelli in vigore a livello cantonale. Ma non è tutto, perché il Dipartimento del territorio sta anche preparando del materiale informativo per i cittadini, con una serie di suggerimenti utili per evitare gli sprechi. «È una questione di buon senso – sottolinea ancora Zali – e tutti noi siamo chiamati a essere responsabili. Ma non abbiamo certo intenzione di entrare nelle case della popolazione per controllare quanti gradi ci sono negli appartamenti. E non intendiamo neppure raccomandare di fare la doccia in due». Semplicemente, spiega il consigliere di Stato, «si tratta di modificare un po’ il nostro comportamento abituale, prestando attenzione ad alcuni aspetti che prima, quando l’energia costava poco e non vi era penuria, magari non consideravamo. Una buona pratica che sarebbe consigliabile sempre, ma che risulta particolarmente importante in questo momento storico. Non solo per ridurre i consumi, ma anche per ottenere un risparmio finanziario, visto il costo dell’energia».

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