Lusso

Tiffany batte Swatch e gli altri: 3,6 milioni di euro all'anno per stare in Galleria

Il marchio di gioielli ha sbaragliato la concorrenza dopo ventisette rilanci – Per Milano si tratta di un primato: la cifra messa sul piatto corrisponde a 20.600 euro al metro quadrato
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Red. Online
06.05.2024 17:30

Un asta da record. Così è stata definita, almeno. Dopo ben ventisette rilanci, Tiffany ha messo le mani sul negozio da 174 metri quadrati in Galleria Vittorio Emanuele, a Milano. Negozio finora occupato da Swarovski. Il marchio statunitense dei gioielli di lusso, parte del colosso francese LVMH, ha vinto offrendo 3,6 milioni di euro all'anno. Si tratta di un primato per il Comune, visto che la cifra messa sul piatto da Tiffany corrisponde a 20.600 euro al metro quadrato.

L'asta si è svolta stamane negli uffici comunali di via Larga, riferisce il Giorno. Tiffany ha battuto in volata Montblanc, Damiani, Swatch, Samsonite, Jil Sander, Prada, Valentino, Tory Burch e la stessa Swarovski. Mai, fino a oggi, così tanti marchi avevano partecipato a un'asta per i locali commerciali in Galleria. La base d'asta per il negozio era di 506 mila euro. In base al regolamento, i rilanci non potevano essere inferiori ai 50 mila euro. 

La cifra offerta da Tiffany, come detto, è un primato della storia (milionaria) degli affitti in Galleria. Nel 2019, per dire, Armani si aggiudicò l’ex spazio Tim per 1,9 milioni di euro all’anno dopo qualcosa 24 rilanci, precisa sempre il Giorno, mentre nel 2020 Fendi prese il posto di Armani per 2,4 milioni di euro dopo 28 rilanci. Sempre nel 2020, concludendo, Dior si aggiudicò l’ex negozio Versace per 5 milioni di euro dopo 38 rilanci.