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TikTok non ci sta: «Il divieto del Montana è illegale»

La piattaforma cinese ha avviato una causa legale contro lo Stato federato, il primo a imporre uno stop generalizzato all'app: «È una decisione incostituzionale»
© CAROLINE BREHMAN
Marcello Pelizzari
23.05.2023 09:16

TikTok non ci sta. Tramite una causa, la piattaforma social cinese intende rovesciare il divieto imposto dallo Stato federato del Montana. Della serie: volete vietare ai residenti di accedere all’app più discussa e chiacchierata degli ultimi tempi? Anche no.

TikTok, nello specifico, ha spiegato che la decisione del Montana è in palese conflitto con la libertà di espressione, garantito dal primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d’America: «Il Congresso non promulgherà leggi per il riconoscimento ufficiale di una religione, o che ne proibiscano la libera professione; o che limitino la libertà di parola, o della stampa; o il diritto delle persone di riunirsi pacificamente in assemblea e di fare petizioni al governo per la riparazione dei torti».

Sotto osservazione, in tutto il mondo, per le modalità con cui tratta e processa i dati e, di riflesso, per la possibilità che li trasmetta al governo cinese, TikTok ha definito «illegale» il divieto imposto dal Montana. «Stiamo sfidando il divieto incostituzionale imposto dal Montana per proteggere la nostra attività e le centinaia di migliaia di utenti di TikTok nel Montana» ha dichiarato un portavoce della piattaforma in una nota. E ancora: «Crediamo che la nostra azione prevarrà sulla base di una serie estremamente forte di precedenti e fatti».

La causa intentata da TikTok, come detto, sostiene che il divieto viola il diritto costituzionale alla libertà di parola garantito dal primo emendamento. Uno stop come quello pronunciato dal Montana, secondo l’azienda cinese, «chiude incostituzionalmente la possibilità di parlare a tutti gli utenti dell’app».

Secondo la road map dello Stato, il divieto dovrebbe entrare in vigore nel gennaio del 2024. Di fatto, non sarà un divieto diretto: banalmente, lo Stato vieterà agli store digitali, come l’App Store di Apple, di proporre TikTok fra i prodotti scaricabili. Non vieterà, invece, a chi già possiede l’app di utilizzarla.

Il Montana, che ha una popolazione di poco più di un milione, ha vietato l’app sui dispositivi governativi lo scorso dicembre. Lo Stato, fra i più estesi del Paese ma con una popolazione di poco superiore al milione di abitanti, aveva già rimosso l’app dai dispositivi dei funzionari governativi lo scorso dicembre.

La faccenda, inevitabilmente, potrebbe avere ripercussioni anche in altri Stati americani – TikTok vanta 150 milioni di utenti negli Stati Uniti – e nel mondo, mentre il Montana inavvertitamente ha dato una spallata alla Cina sostituendosi, di fatto, al governo federale. La causa intentata da TikTok, fra le altre cose, sostiene proprio che il Montana abbia oltrepassato la sua autorità: i dati degli utenti e della sicurezza nazionale, infatti, sarebbero di competenza del governo federale.

In generale, TikTok in America è visto e avvertito come una minaccia per la sicurezza nazionale. La piattaforma, come noto, appartiene a ByteDance, che dal canto suo ha ripetutamente negato di essere controllata dal governo di Pechino. Il divieto del Montana, leggiamo, si baserebbe quindi su una «speculazione infondata» secondo cui il governo cinese potrebbe accedere ai dati di TikTok.

Il governo del Montana, tramite i propri avvocati, aveva affermato in precedenza di aspettarsi azioni legali da parte della piattaforma e di essere pronto a difendere il divieto in tribunale.