Toccare il cielo con un dito: la forza della corsa in montagna

«Stairways to Heaven», non solo un’eco dell’iconica canzone dei Led Zeppelin ma anche un appuntamento immancabile per gli appassionati della corsa in montagna. Si tratta infatti della gara in salita lungo la ripidissima scalinata accanto alle condotte della centrale idroelettrica del Ritom che segue la linea dell’omonima funicolare, tra le più ripide al mondo accessibili al pubblico, realizzata nel 1917 e in funzione dal 1921. Una scalata da capogiro: 4.261 scalini con picchi di pendenza dell’89% per 780 metri di elevazione. E senza dimenticare l’importate lato storico che la impreziosisce, con strutture presenti sul nostro territorio da oltre un secolo. «È un’esperienza unica nel suo genere», spiega l’organizzatore Aaron Rezzonico tracciando un bilancio della nona edizione della gara, andata in scena lo scorso fine settimana.
Pettorali a ruba
«Ci stiamo ancora riprendendo dallo sforzo - racconta sorridendo - sono state giornate di fuoco, ma ne è valsa la pena». Anche perché i partecipanti alla corsa non mancano. Anzi, crescono ogni anno che passa. «Non appena apriamo le iscrizioni il 1. febbraio esauriamo in un attimo tutti i pettorali disponibili », spiega Rezzonico. «I posti sono purtroppo contati. Dobbiamo per forza avere il numero chiuso perché la competizione ha delle caratteristiche ben precise: tempo e spazio sono limitati». Quest’anno la gara è stata ancora più sentita perché l’evento è stato proposto su due giorni. «Sabato si è tenuta la gara “podistica”, quella per i corridori normali mentre domenica quella dedicata ai pompieri ». La scelta di introdurre questa nuova categoria nella competizione è venuta l’anno scorso, racconta Rezzonico. «Avevamo 120 posti a disposizione e anche in questo caso sono andati a ruba». Un’esperienza unica per chi fa questa professione: «I pompieri si muovono a piani e finire questa corsa è come scalare due volte l’Empire State Building. Non esistono altre possibilità simili di mettersi alla prova».


Anche dagli Stati Uniti
Tanto pubblico e anche parecchio variegato: «I partecipanti arrivano da tutto il mondo. Abbiamo moltissimi ticinesi e svizzeri ma anche persone provenienti da mezza Europa e da Oltreoceano». Tra le nazioni elencate Italia, Francia, Germania, Austria, Slovenia, Ungheria, Ucraina, Lituania, Olanda, Turchia. Con persino una piccola delegazione danese giunta dalle Isole Faroe e una dagli Stati Uniti. «L’evento sta diventando sempre più internazionale e ci fa molto piacere». Anche perché la gara alla fine diventa una sfida con sé stessi piuttosto che una gara contro gli altri, confida Rezzonico. «Arrivare in cima è un’emozione grandissima, molti sciolgono la tensione e piangono». Quest’anno, aggiunge Rezzonico, è stato anche organizzato un mercatino con prodotti locali «per creare una bella atmosfera anche al di fuori del puro gesto sportivo». Appena conclusa la nona edizione si sta già lavorando a quella successiva: «Non ci si ferma un attimo, stiamo già pensando a cosa fare». Edizione 2025 che taglierà un traguardo speciale: «Sarà la decima, la golden edition».