Torna il morbillo, virus dimenticato

C'è da premettere che per ora si parla di pochi casi e che i numeri attualmente sono modesti. E tuttavia la situazione va monitorata. È questo l’appello della commissaria Ue per la Salute Stella Kyriakides, che chiede «di verificare il proprio stato vaccinale sul morbillo e quello dei propri figli». Questo di fronte all’aumento dei casi segnalato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). L’impatto potenziale più elevato del morbillo, ricorda il Centro, riguarda i bambini. Anche se si aggiunge, «il morbillo rappresenta una minaccia per individui di tutte le fasce d’età, il che evidenzia l’importanza di mantenere un’elevata copertura vaccinale per l’intera popolazione». L’impatto potenziale più elevato del morbillo, a causa dell’elevata morbilità conseguente all’infezione, «riguarda i bambini troppo piccoli per essere vaccinati (di solito quelli di età inferiore ai 12 mesi, a seconda dei programmi nazionali). Anche i bambini non vaccinati sotto i cinque anni corrono un rischio maggiore, poiché il morbillo può avere diverse complicazioni in questa fascia di età. Inoltre, altri gruppi come gli immunocompromessi sono a rischio di esiti gravi a causa del morbillo».
«Una mortalità alta»
«Le sette morti registrate finora in Europa ci ricordano che il morbillo è una malattia che può uccidere, con un tasso di mortalità che varia da 1 a 4 persone su 1000, un dato statisticamente altissimo», spiega a La Domenica Alessandro Diana, infettivologo, pediatra e professore all’Università di Ginevra. Il morbillo è molto contagioso. «Il suo parametro R0 (misura la potenziale trasmissibilità di una malattia infettiva) è 20, ossia una persona malata in una sala di 100 persone ne contagia 20 (rispetto all’1,4 di una «normale» influenza), che a loro volta ne possono contagiare 20 in modo esponenziale». Il morbillo, inoltre, può portare a complicazioni. «Il vaccino, le due dosi di vaccino necessarie, proteggono - dice l’infettivologo - proprio da queste. Quando si va a vedere chi sono le persone che hanno complicazioni dovute al morbillo, spesso si registra che sono persone non vaccinate». Sul fronte elvetico, Alessandro Diana ricorda allora «la raccomandazione dell’UFSP a vaccinarsi per tutte le persone nate dal 1964 in poi, che non hanno fatto le due dosi del vaccino, che non possono certificare di avere contratto il morbillo e di esserne pertanto immuni». Con una puntualizzazione legata all’allarmismo mediatico. «Con gli anni ho cambiato il mio modo di rivolgermi alle persone «vaccino esitanti». Credo che innanzitutto le si debba ascoltare, accettando le loro esitazioni. Penso inoltre che compito non solo di noi professionisti della salute, ma anche della Salute pubblica, sia quello di informare le persone e non spaventarle con allarmismi che possono avere effetti controproducenti».
A Berna restano tranquilli
In Svizzera, dove c’è una elevata copertura vaccinale, attorno al 94%, la situazione, secondo l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), è sotto controllo. Dodici casi di morbillo - ha spiegato l’Ats - sono stati registrati nelle prime cinque settimane del 2024, tra questi ci sono i sei della scuola alberghiera di Losanna. La struttura prudenzialmente è rimasta chiusa per alcuni giorni. Lo scorso anno le infezioni registrate sono state quaranta. Questo non vuol dire che si possano escludere piccoli focolai, ha spiegato a Keystone-Ats il portavoce dell’Ufficio federale della sanità Daniel Dauwalder. Dal bollettino dell’Ufsp si ricava che nel 2023 sono state contate in totale 40 infezioni. Tante se si pensa che nel 2021 non c’era stato alcun caso. I casi dell’anno scorso, tuttavia, «corrispondono circa al livello pre-pandemico», ha precisato Dauwalder e riguardano in prevalenza persone ammalatesi all’estero.
A Milano cinque casi che sfuggono ai test
La settimana scorsa sono stati registrati vari casi di morbillo in Germania, con un focolaio a Colonia. In Austria dove la copertura vaccinale è attorno al 90%, dall'inizio dell'anno sono stati segnalati 55 casi (186 nel 2023). Nel 2023, sono stati segnalati all'Ecdc 2.361 casi, per oltre il 74% in Romania. Da gennaio 2024 sono stati confermati cinque casi di morbillo anche nell’area che comprende la Città Metropolitana di Milano e le aree circostanti in Lombardia, con varianti che possono sfuggire ai test diagnostici. I casi sono tutti classificati come genotipo D8 e «sporadici» poiché non è stato trovato un chiaro legame epidemiologico tra loro. È quanto riporta uno studio condotto da ricercatori dell’Università Statale di Milano e dell’Istituto Superiore di Sanità, pubblicato su Eurosurveillance.