«Tra Perù e Svizzera un’ottima collaborazione»

«Le relazioni diplomatiche tra Svizzera e Perù sono buone e di lunga data visto che risalgono alla seconda metà del 1.800. Tra i due Pesi ci sono scambi commerciali, accordi sulla doppia imposizione, cooperazione culturale e giudiziaria». Sono queste le prime valutazioni di Ana Rosa Valdivieso, da neanche un anno ambasciatrice peruviana nel nostro Paese.
Ambasciatrice, lei è in visita in Ticino su invito del console onorario di Spagna Maria Dolores Capilla. Cosa può dirci sui rapporti tra Perù e Svizzera?
«In Svizzera vive una piccola comunità peruviana; circa 30 mila persone, ma molte non hanno più la cittadinanza in quanto sono solo discendenti di peruviani. Vi sono comunque diversi matrimoni misti tra donne peruviane e cittadini svizzeri. Anche la comunità svizzera presente in Perù non è molto grande, tuttavia c’è una sezione della Pro Ticino (un’associazione che da 85 anni mantiene unita la comunità ticinese in Perù ndr)».
Come si trovano i cittadini svizzeri presenti in Perù?
«Sono tutti ben integrati e alcuni discendenti della comunità elvetica in Perù hanno ruoli dirigenziali in aziende importanti nei settori della costruzione, dell’energia elettrica, dell’industria alimentare e via dicendo. Per il futuro abbiamo dei progetti di collaborazione molto interessanti con la SECO (Segretariato di Stato dell’economia). La cooperazione svizzera è molto importante in ambiti quali la gestione della finanza pubblica e lo sviluppo responsabile. Quest’ultimo aspetto riguarda in particolare il settore della produzione di oro, metallo prezioso che rappresenta la principale voce di esportazione del Perù verso la Svizzera (dei 2,3 miliardi di franchi di merci importate lo scorso anno dal Perù, oltre il 95% era oro ndr). Per quanto riguarda il concetto di business responsabile, la Svizzera vuole verificare come si produce l’oro che importa dal Perù. Nel nostro Paese c’è una produzione minima di oro che arriva da minatori illegali che usano mercurio e che hanno desertificato una parte della foresta. C’è dunque una collaborazione con la Svizzera per cercare di contrastare questa estrazione illegale di oro in Perù e riportare questi minatori al rispetto delle regole».
La lotta alla corruzione è una priorità in Perù?
«Il Perù ha sviluppato un’importante collaborazione con le autorità svizzere anche nell’ambito del recupero di capitali di funzionari corrotti, come Vladimiro Montesinos, (l’ex capo dei servizi segreti ndr) che ora è in carcere. Questa collaborazione per noi è molto importante in quanto il recupero di capitali frutto di corruzione rappresenta una priorità per le nostre autorità. E con la Svizzera abbiamo una collaborazione totale».
Quali altri settori si mostrano promettenti nei rapporti tra i nostri Paesi?
«La Svizzera segue con interesse l’accordo di cooperazione tra Colombia, Messico, Perù e Cile denominato Alleanza del Pacifico. Esso prevede tra l’altro la libera circolazione del 90% dei beni e servizi prodotti da questi Paesi. Come Paese osservatore la Svizzera coopera in tale ambito in alcuni piccoli progetti di educazione duale (scuola-lavoro). Nestlé collabora già a questo progetto, ma l’obiettivo è di trovare la partecipazione di altre aziende svizzere pronte a cooperare nell’ambito dell’educazione duale. È un sistema che funziona ed è una risposta ad una mentalità del passato in base alla quale i figli dovevano andare all’università pur costringendo le famiglie a grandi sacrifici. Poi ci siamo trovati con una quantità di laureati che non trovavano lavoro, per cui la via dell’educazione duale è vincente, soprattutto nel settore tecnico».