Trattori: nuove proteste, cinque colonne puntano su Madrid

Non si ferma il braccio di ferro cominciato oltre un mese fa dagli agricoltori spagnoli, oggi tornati a mobilitarsi con blocchi stradali e rallentamenti del traffico in varie regioni, mentre annunciano una mobilitazione domenica a Madrid, in attesa di vedere nero su bianco le misure a favore del settore negoziate con il governo e annunciate dalla Commissione Europea.
Convocati spontaneamente nei gruppi via WhatsApp, ma sostenuti dalle organizzazioni agrarie e dai produttori indipendenti, oltre 550 trattori e un migliaio di agricoltori hanno manifestato in Castiglia y Leon, portando la protesta nella città di Valladolid, segnala l'agenzia Efe. Chiedono di rendere effettive, con la pubblicazione sul Bollettino ufficiale dello Stato, le misure anti-crisi negoziate con l'esecutivo e le amministrazioni regionali.
Una colonna di altri 300 trattori e mezzi agricoli si è mobilitata dalle prime ore del pomeriggio nella provincia di Castellon, con blocchi stradali su cinque delle principali arterie della regione sul versante mediterraneo, informa la polizia stradale. Mentre a Toledo, in Castiglia-La Mancia, la protesta indetta dalle principali sigle del settore - Asaja, Coag e Upa - è culminata con la distribuzione di frutta e verdura, in segno di protesta per i costi di produzione superiori a quelli di vendita.
Intanto l'organizzazione agraria Union de Uniones ha annunciato la seconda protesta nazionale per domenica nella capitale, dove punta a mobilitare 5 colonne con 1'200 trattori e almeno 10'000 persone davanti al ministero di Agricoltura, ad Atocha, informa una nota. Chiedono misure immediate e una riforma della Politica agraria comune (Pac) nel 2025, che accolga le richieste alla base delle mobilitazioni degli agricoltori nei paesi comunitari.