Tre morti per l'intifada dei coltelli

Altra giornata ad altissima tensione in Israele: un'ondata di attacchi con il coltello, armi da fuoco e auto lanciate contro i passanti - Ci sono 20 feriti
Un lancio di molotov poco riuscito da parte di un manifestante palestinese
Red. Online
13.10.2015 23:27

TEL AVIV - Tre israeliani morti e almeno 20 feriti in quattro attentati palestinesi, due a Gerusalemme e due a Raanana, a nord di Tel Aviv. Per Israele è stata un'altra giornata di altissima tensione segnata da un'ondata di attacchi con il coltello, con armi da fuoco e con auto lanciate contro i passanti. Da Gaza, Hamas si è felicitata per la 'intifada dei coltelli' diretta contro gli israeliani.

Ma il premier Benjamin Netanyahu - prima di presiedere la riunione di emergenza del proprio esecutivo sulle prossime mosse da decidere - ha avvertito che "non esiterà a usare tutti i mezzi del nostro arsenale per riportare la calma". "Voglio dire al presidente Abu Mazen: basta mentire e istigare. Un vero leader deve agire con responsabilità.

Stop all'istigazione dell'Autorità nazionale palestinese (Anp)", sulla Spianata delle Moschee e su Gerusalemme, ha ammonito. "Non trasformate gli assassini in eroi" ha poi proseguito Netanyahu addossando a Ramallah la responsabilità del deterioramento della situazione.

Anche l'opposizione israeliana sembra concordare su una mossa che sembra nell'aria: quella di "chiudere", almeno temporaneamente come ha chiesto il laburista Isaac Herzog, i quartieri arabi di Gerusalemme e anche la Cisgiordania.

Una scelta che è suffragata dal fatto che cinque degli attentatori palestinesi di oggi provengono da Gerusalemme est, almeno tre di questi dal quartiere arabo di Jabel Mukabber, e tutti hanno la carta di identità israeliana.

Lo Shin Bet, la sicurezza interna di Israele, ha inoltre fatto sapere che più dell'80% dei palestinesi responsabili degli attentati dai primi di ottobre sono residenti di Gerusalemme est e hanno appunto documenti israeliani. Nel primo attentato di stamattina a Raanana, a colpire a coltellate i passanti ad una fermata di autobus in centro città è stato un arabo poi bloccato dalle forze di sicurezza.

Il secondo attacco è avvenuto poco dopo un'ora ad un chilometro di distanza dal primo luogo: anche in questo caso un palestinese si è scagliato davanti un ospedale contro i passanti ferendone almeno tre, prima di essere fermato da altri passanti e consegnato alla polizia.

Nel mezzo, Gerusalemme viveva un doppio attacco simultaneo: nel primo ad Harmon HaNatziv, due palestinesi su un autobus in partenza hanno cominciato a sparare ed a accoltellare i passeggeri. Un israeliano di circa 60 anni è morto subito e un altro sui 40 è deceduto in seguito in ospedale. Uno dei due palestinesi è stato ucciso dalla reazione delle forze di polizia e l'altro ferito seriamente.

Il secondo attentato è avvenuto non distante dal quartiere ebraico di Mea Shearim: l'attentatore palestinese ha lanciato la sua auto - un furgoncino della compagnia israeliana Bezeq - contro una fermata di autobus. Dopo l'investimento è sceso ed ha cominciato ad accoltellare la gente stesa per terra uccidendo il rabbino Yeshayahu Krishevsky e ferendo altri.

Gerusalemme a lungo è stata sconvolta per il doppio attentato che ha fatto ripiombare la città nel terrore. Ma ci sono stati scontri anche a Gaza dove per la terza volta al confine i palestinesi hanno cercato di sfondare la rete di protezione nel tentativo di sconfinare e a Betlemme un manifestante palestinese è morto negli scontri con l'esercito israeliano.

Da Ramallah il segretario dell'Olp ha detto di ritenere "il governo israeliano completamente responsabile per l'escalation di violenza a Gerusalemme, in Cisgiordania e Gaza e ha chiesto all'Onu di aprire una inchiesta su "esecuzioni sommarie ed extragiudiziarie" da parte della polizia israeliana. Gli Usa hanno invitato le parti ad "allentare le tensioni" sottolineando che hanno un rapporto indissolubile con Israele.

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