Tre senza tetto a colazione dal Papa

CITTÀ DEL VATICANO - Gli auguri di buon compleanno gli sono arrivati anche da personalità di tutto il mondo. Ma alla messa mattutina e alla colazione nel giorno in cui ha compiuto 77 anni papa Francesco ha voluto anche tre senza fissa dimora, di quelli che passano le notti riparandosi alla meglio tra coperte e cartoni nella zona intorno al Vaticano."Verreste alla festa di compleanno di papa Francesco?", ha chiesto ai tre clochard quarantenni - uno slovacco, un polacco e un ceco con il suo inseparabile cagnolino - l'elemosiniere pontificio, mons. Konrad Krajewski, presentatosi stamattina di buon'ora sotto il porticato davanti alla sala stampa vaticana, dove essi trovano ricovero abitualmente.I tre ci hanno messo un po' prima di rendersi conto di aver capito bene. Poi hanno messo le loro poche cose nel bagagliaio della Fiat Qubo bianca di Krajewski, con cui l'elemosiniere percorre le vie di Roma per portare aiuto ai più poveri, e sono partiti verso Casa Santa Marta, in Vaticano, per la messa del Papa.Qui sono stati accolti con stupore e simpatia. Hanno atteso che terminasse la messa, concelebrata con Bergoglio dal cardinale decano Angelo Sodano, in rappresentanza di tutto il Sacro Collegio: alla liturgia ha partecipato tutto il personale della Casa Santa Marta, insieme al direttore mons. Battista Ricca, a sottolineare il clima "familiare" per la ricorrenza del compleanno papale.A fare gli auguri al Papa anche il segretario di Stato mons. Pietro Parolin, a nome di tutti gli addetti della Segreteria di Stato. Quindi l'elemosiniere ha presentato al Pontefice i tre "barboni", uno dei quali reggeva in braccio il suo cane. Avevano un regalo speciale per lui, riferisce l'Osservatore Romano: un mazzo di girasoli, perché questi fiori, come ha spiegato mons. Krajewski, si girano sempre verso il sole, così come la Chiesa guarda sempre al suo sole, Gesù Cristo.Papa Francesco li ha quindi invitati a fare colazione con lui nel refettorio di Santa Marta. Si sono scambiati alcune battute, in un clima di grande familiarità e confidenza. "Vale la pena essere vagabondi - ha esclamato uno dei tre rivolgendosi al Pontefice - perché si viene ricevuti dal Papa!".Nel giorno in cui due senzatetto polacchi sono morti a Roma e a Ferrara nei loro rifugi di fortuna, Bergoglio ha approfittato del suo compleanno per rendersi ancora testimone di vicinanza agli ultimi e ai più bisognosi. Meno di una settimana fa il Papa era rimasto profondamente addolorato nell'apprendere dai suoi più stretti collaboratori della morte di un clochard alle porte del Vaticano, nel parcheggio del Gianicolo, rammaricato anche del silenzio su queste morti che "non fanno notizia".Il servizio al vangelo "deve essere spogliato di qualsiasi desiderio di guadagno personale o di promozione", ha detto tra l'altro il Papa in un messaggio all'Ordine della SS. Trinità, aggiungendo che i talenti ricevuti da Dio debbono essere "orientati allo scopo per cui sono stati concessi, l'aiuto per i poveri".Poveri, ha insistito, che sono "molti. Li vediamo ogni giorno e non possiamo girare al largo, accontentandoci di una buona parola". E alla messa a Santa Marta, prendendo spunto dal Vangelo sulla genealogia di Gesù per soffermarsi sulla presenza divina nella vita degli uomini, ha spiegato che Dio "ha fatto la sua storia con noi", anzi "ha preso il suo cognome da noi". E su Twitter ha ulteriormente specificato: "L'amore di Dio non è generico. Dio posa il suo sguardo d'amore su ogni uomo e ogni donna, con nome e cognome".