Gusto

Tre ticinesi nell'olimpo dei vini: «Niente da invidiare a francesi e italiani»

I vini di Vinattieri, Moncucchetto e Castello Luigi ottengono i tre bicchieri Gambero Rosso, il più importante riconoscimento italiano – L'enologa Cristina Monico: «Le emozioni che regaliamo più importanti dei premi»
Mattia Sacchi
04.10.2023 16:00

«I nostri vini erano buoni anche prima dei premi. Non sarà un riconoscimento a cambiare la nostra passione e il nostro impegno: per noi la soddisfazione più grande è la consapevolezza di essere parte dei momenti gioiosi delle persone». È con orgoglio che Cristina Monico, enologa del Moncucchetto, rivendica la bontà del lavoro della cantina luganese che, assieme a Vinattieri di Ligornetto e al Castello Luigi di Besazio, si sono aggiudicati i tre bicchieri della guida Vini d'Italia di Gambero Rosso.

A ricevere il più importante riconoscimento italiano per i vini sono stati il Ticino Merlot Ligornetto 2020, il Ticino Rosso Castello Luigi 2019 e, appunto, il Ticino Merlot Moncucchetto Riserva 2019. «Siamo un'azienda piccola ed è un grande motivo di orgoglio vedere che esperti ci hanno premiato assieme a dei veri colossi che producono ogni anno vini eccellenti. Ho avuto la fortuna di avere la fiducia di Moncucchetto per dare la mia impronta ai vini e ai vigneti, che quindi rispecchiano molto la mia persona. I vini che produciamo è quasi come se fossero dei figli: li cresci, ti prendi cura di loro e poi li fai andare. E, quando qualcuno torna con qualche riconoscimento, è una bellissima soddisfazione».

Dei figli da crescere, con un duro lavoro da non sottovalutare: «C'è poco da fare, il vino si fa in vigna e richiede il nostro massimo impegno per affrontare al meglio ogni annata, senza farsi abbattere da condizioni climatiche e avversità meteorologiche. Una volta in cantina dobbiamo essere bravi a rispettare quello che abbiamo ricevuto dalla terra, esaltandone le sue qualità».

Evidentemente i vini ticinesi, che in questi anni stanno ricevendo alcuni dei più importanti riconoscimenti al mondo, stanno riuscendo in questo lavoro di valorizzazione: «Dalle grandi aziende a quelle più piccole, i produttori ticinesi hanno fatto enormi passi da gigante negli ultimi 20 anni. Forse di indole tendiamo a non vantarci troppo e a rimanere modesti, ma i nostri vini spesso non hanno nulla da invidiare a quelli della Borgogna o delle regioni italiane più affermate. Sono convinta che, se riusciremo a mantenere questo clima collaborativo e di rispetto tra noi, ci consolideremo ancora maggiormente come una delle regioni più interessanti al mondo per i vini».