Tremila palestinesi lasciano il campo di Jenin

Circa 3.000 palestinesi hanno lasciato il campo profughi di Jenin, in Cisgiordania, dopo l'operazione militare israeliana. Lo rende noto un funzionario palestinese. «Sono circa 3.000 le persone che hanno lasciato il campo finora» (18 mila circa gli abitanti), ha dichiarato il vice governatore di Jenin, Kamal Abu al-Roub, aggiungendo che si stavano prendendo accordi per ospitarle in scuole e altri rifugi nella città di Jenin. Juliette Touma, portavoce dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, ha confermato che i residenti del campo stavano lasciando le loro case.
Intano, è salito a 10 il numero dei palestinesi uccisi nell'attacco dell'esercito israeliano a Jenin che è ancora in corso. Lo ha fatto sapere il ministero della sanità palestinese. La stessa fonte ha riferito di oltre 100 feriti, 20 dei quali in modo grave.
L'esercito israeliano ha negato con forza di aver ordinato ai residenti l'abbandono del luogo e ha definito la notizia «senza basi».
Il presidente Abu Mazen (Mahmoud Abbas) ha chiesto all'ONU e alla comunità internazionale «di intervenire con urgenza per costringere Israele a fermare l'evacuazione degli abitanti» del campo profughi di Jenin. «Un crimine» - ha aggiunto Abu Mazen che in nottata ha presieduto una riunione della leadership palestinese - che si «aggiunge ai crimini dell'occupazione». È stato inoltre deciso «di fermare tutti i contatti e gli incontri con Israele e di continuare a interrompere il coordinamento della sicurezza».