Svizzera

Tribunale Federale: condanna definitiva per Nicolas Blancho e Qaasim Illi

I due membri del comitato del Consiglio centrale islamico avevano promosso due video di propaganda, tramite Youtube e una proiezione in un albergo di Winterthur nel 2015
Ats
14.03.2024 15:17

Il Tribunale federale (TF) ha confermato la condanna di Nicolas Blancho e Qaasim Illi per violazione della legge che vieta i gruppi Al-Qaeda e Stato Islamico. I due membri del comitato del Consiglio centrale islamico avevano promosso due video di propaganda, tramite Youtube e una proiezione in un albergo di Winterthur nel 2015.

Le condanne - 16 mesi con la condizionale contro Qaasim Illi e 270 aliquote giornaliere di 30 franchi con la condizionale contro Nicolas Blancho - sono ora definitive. La condanna di un terzo membro del Consiglio centrale islamico è definitiva dal 2020.

In due sentenze pubblicate oggi, l'Alta Corte conferma il verdetto del Tribunale penale federale (TPF). La Corte d'appello del TPF ha spiegato in modo convincente perché ritiene che sia stato commesso il reato di propaganda a favore di gruppi terroristici, afferma il TF.

Propaganda cosciente

I due ricorrenti sostenevano che vi fosse stata «violazione del principio della determinatezza, adducendo che i loro atti non presentavano l'attinenza con le attività criminali necessaria secondo la giurisprudenza» e non potevano quindi essere considerati reati ai sensi della legge contro Al-Qaeda e lo Stato Islamico.

La seconda Corte di diritto pubblico ha respinto questa argomentazione. «Gli interessati hanno diffuso deliberatamente, in modo oggettivamente riconoscibile, propaganda per Jabhat Al-Nusra e Al-Qaeda», incoraggiando così le attività di queste organizzazioni. È stato inoltre stabilito che i due uomini erano consapevoli del contenuto dei video e della loro natura propagandistica, afferma il TF.

Anche le accuse di violazioni della libertà di espressione e dei media invocate dai ricorrenti non possono essere accolte. Secondo la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo, la pena è necessaria in una società democratica per garantire la sicurezza pubblica, il mantenimento dell'ordine pubblico e la prevenzione dei reati, ricorda il TF.