Hockey

Tristi (per Nico) e vincenti: «È un duro colpo, ma andiamo avanti»

Il Mondiale di Hischier è già finito, mentre la Svizzera blinda i quarti di finale battendo la Norvegia - Fischer: «Lui è insostituibile, tutti dovranno dare ancora di più, ma abbiamo abbastanza qualità»
© KEYSTONE/Salvatore Di Nolfi
Fernando Lavezzo
16.05.2025 23:45

No, non basta la quarta vittoria consecutiva per sorridere. E neanche la matematica qualificazione ai quarti di finale con due gare d’anticipo. La Svizzera batte la Norvegia come da pronostico, senza neanche forzare, ma il venerdì è rovinato dal bollettino medico di Nico Hischier: infortunio muscolare e Mondiale finito. Uscito zoppicante nel primo tempo di giovedì con la Germania, il capitano rossocrociato lamenta un problema «non grave», ma che non gli permette di proseguire il torneo. Il 26.enne centro dei New Jersey Devils resterà a Herning per sostenere i compagni. Qui inizierà la riabilitazione, affidandosi alle mani del fisioterapista ticinese Fabio Rampa. Per le ambizioni elvetiche è un duro colpo, nonostante gli ottimi segnali inviati dal collettivo in questa prima fase della competizione, anche in assenza di Nico. «È un giorno triste», afferma Patrick Fischer. «Perdiamo il capitano e un pezzo prezioso della squadra. È un colpo duro, sì, ma dobbiamo accettarlo. È bello che Nico rimanga qui con noi. Dimostra quanto sia forte il nostro spirito di gruppo. Non sarà più sul ghiaccio, ma sarà una presenza importante in spogliatoio e in albergo. Insomma, andiamo avanti. Senza di lui, ognuno dovrà giocare ancora meglio per sopperirne l’assenza».

Un facile «shutout»

Oggi il coach rossocrociato ha dovuto ridisegnare il line-up, inserendo prima Schmid e poi Moy tra Fiala e Meier, riportando Riat con Malgin e Andrighetto e rispolverando Hofmann, finito in tribuna nelle due precedenti partite. «Stiamo ancora cercando le soluzioni migliori, abbiamo fatto delle prove e forse ne faremo ancora», aggiunge Fischer. Il citato Hofmann ha reagito nel migliore dei modi alle esclusioni, firmando il 2-0 dopo la rete d’apertura del solito Andrighetto in power-play. Di Moy il terzo gol in un periodo centrale spezzettato dalle penalità. Charlin ha portato a casa il suo primo «shutout» a un Mondiale senza effettuare neanche una parata in tutto il terzo tempo. Tutto facile.

Nuove soluzioni

La Norvegia non è stata dunque un grande ostacolo e secondo logica non lo saranno nemmeno l’Ungheria (domenica) e il Kazakistan (martedì). Ma dai quarti di finale l’assenza di Hischier potrebbe pesare parecchio. Per la sua classe, il suo carisma e il suo ruolo. Allo stato attuale, infatti, la Svizzera dispone di due soli centri puri, Malgin e Jäger. In rosa non mancano i jolly, ovvero attaccanti versatili quali Schmid, Baechler, Moy, Bertschy e Ambühl. Tutti in grado di giostrare anche in mezzo, ovviamente senza avvicinarsi ai livelli stellari di uno dei migliori centri «two ways» della NHL. Hischier, in altre parole, non è rimpiazzabile. «È così», conferma Fischer. «Non esiste un altro come lui. Ma abbiamo abbastanza qualità per continuare il nostro percorso. Il nostro obiettivo è quello di chiudere il girone nei primi due posti ed è quasi fatta. Dal nostro punto di vista siamo a metà strada: abbiamo disputato cinque partite e vogliamo arrivare a dieci». Ovvero fino alle gare per le medaglie, in palio a Stoccolma il 25 maggio.

Pronti e concentrati

Fischer è evidentemente soddisfatto della quarta vittoria di fila: «Sapevamo che la Norvegia avrebbe giocato un po’ sporco, eravamo pronti. Siamo rimasti concentrati e abbiamo segnato nei momenti giusti». È soddisfatto anche Janis Moser: «Queste non sono mai gare facili, loro hanno comunque giocato in modo piuttosto fisico. Abbiamo concesso poche occasioni e siamo contentissimi per il primo shutout di Charlin. Il gruppo ha reagito bene all’infortunio di Nico. Spetta a tutti noi, ora, fare ancora di più per compensare la sua assenza. Non puoi sostituire Hischier a livello individuale, devi farlo aumentando lo sforzo collettivo».

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