Turchia, stop all’ipotesi dell’adesione all’UE?

L’adesione era uno dei progetti più sbandierati, ma per Macron oggi è impossibile - Francesco Mazzucotelli spiega i nuovi rapporti tra Ankara e il Vecchio continente
Erdogan e Macron
Carlo Silini
10.01.2018 06:10

ANKARA - Per anni l'Europa si è divisa sull'ipotesi che la Turchia, fino a qualche anno fa considerato il più laico dei Paesi islamici (ma i tempi son cambiati), avesse o meno le caratteristiche per entrare nell'Unione europea. I favorevoli argomentavano che sarebbe stato utile avere un partner in grado di farci dialogare con il resto del mondo musulmano. I contrari sostenevano l'inconciliabilità tra il sistema occidentale e quello orientale di cui Ankara è l'estrema propaggine. Da qualche tempo, però, non se ne parlava più: la svolta autoritaria dalle forti tinte religiose portata da Erdogan e i problemi interni all'UE avevano azzerato la discussione. Che però, abbastanza sorprendentemente, è ripartita ai massimi livelli possibili. Nell'incontro a Parigi del 5 gennaio scorso tra il neopresidente francese Emmanuel Macron e il leader turco Recep Tayyip Erdogan i due non se le sono mandate a dire, sciogliendo ogni residuo dubbio sulla possibilità di un matrimonio d'interesse tra Europa e Turchia. È la fine di un sogno di riavvicinamento tra il blocco occidentale ebraico-cristiano e quello musulmano? E come dovremmo rapportarci con un Paese che ha pattuito di bloccare l'immigrazione verso il Vecchio continente? Lo abbiamo chiesto a Francesco Mazzucotelli, docente di storia della Turchia e del vicino Oriente all'Università di Pavia.

I dettagli sul Primo Piano alle pagine 2-3 del Corriere del Ticino di oggi.