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Tutti pazzi per le Birkenstock: il sandalo «ugly chic» vola grazie a Barbie

La classica calzatura ortopedica è diventata un vero e proprio oggetto di culto fashion sulla scia del film di Greta Gerwig: ora si parla di una quotazione in Borsa
©Warner Bros
Irene Solari
06.08.2023 15:30

Come passare da anonimo sandalo ortopedico – certo comodo, ma non bellissimo – a nuovo oggetto di culto del mondo fashion? Semplice, grazie al traino del popolarissimo film Barbie che al botteghino macina successi su successi. È quello che è accaduto ai sandali Birkenstock, dello storico marchio tedesco di calzature, volato in vetta alle vendite, con modelli che vanno letteralmente a ruba e altri che sono ormai divenuti introvabili. Una nuova mania nel mondo della moda, tanto da arrivare a parlare di una quotazione in Borsa del marchio. E tutto questo grazie al clamoroso successo della pellicola che Greta Gerwig ha portato sul grande schermo. Seguiamo insieme l'evoluzione di questo nuovo fenomeno.

Nate nell'Ottocento

Le Birkenstock, lo sappiamo, non sono di certo state inventate ieri. Il marchio è infatti stato fondato nel lontano 1774 da Johann Birkenstock, che ne è stato l'eponimo. Ma ha conosciuto il vero slancio della produzione più di un secolo dopo, nel 1897, quando venne ideata e prodotta la celebre «suola Birkenstock», sagomata appositamente per dare sostegno alla forma della pianta del piede. Da lì in poi, le successive creazioni calzaturiere ci hanno portato quello che oggi conosciamo tutti come il classico sandalo Birkenstock. Comodissimo, appunto, per le nostre estremità – spesso e volentieri "maltrattate" con altri tipi di scarpe meno indulgenti – ma non di certo il più bello a vedersi, esteticamente parlando.

«Ugly chic»

Su questo punto sembrano concordare tutti, anche chi ne celebra la recente assunzione all'olimpo modaiolo. Per i sandali, ormai iconici, si parla infatti di «ugly chic», ovvero di una particolare e strana alchimia tra un aspetto «bruttino» (ugly) e un risultato comunque elegante (chic) e piacevole. È forse questa rara condizione che, di fatto, ha trasformato le Birkenstock da comune ciabatta da passeggio tedesca a nuovo oggetto di culto nel severo panorama fashion? Sicuro è che la calzatura è sempre più apprezzata e ricercata, con vere e proprie corse all'acquisto di determinati modelli, colori e materiali, tanto da andare esauriti o da risultare, addirittura, introvabili. Un successo clamoroso che ha spinto anche a parlare di una possibile quotazione del marchio a Wall Street. Secondo le indiscrezioni riportate da Bloomberg si parla di una valutazione che viaggia sugli 8–10 miliardi di dollari. Non male.

La scelta

A rendere le Birkenstock icone di stile, come detto, ha contribuito non poco Margot Robbie nei panni della famosissima bambola. Galeotta è la scena del film in cui Barbie Stramba mostra a Barbie Stereotipo l'ardua scelta da compiere, un po' a rievocare Matrix, tra le due realtà possibili: pillola rossa o pillola blu? Ma, in questo caso, la scelta è rappresentata dai due modelli antitetici di calzature. Da una parte un'elegante décolleté color confetto. Dall'altra ecco fare fieramente la sua comparsa il sandalone Birkenstock, in suède marrone. Ovvero, vuoi restare a Barbieland, nella sua realtà fatta di zucchero filato, o vuoi conoscere la vita reale, quella – per intenderci – delle scarpe comode ma brutte? Barbie, in un primo momento, risponde senza esitazione indicando la décolleté rosa. Ma il pubblico sembra essersi lasciato incantare dal fascino discreto e minimalista di quella ciabatta così «ugly chic».

© Shutterstock
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