Umberto Bossi e figli indagati

MILANO - Umberto Bossi e suoi figli Renzo e Riccardo hanno ricevuto un'informazione di garanzia firmata dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo e dai pm Roberto Pellicano e Paolo Filippini titolari dell'inchiesta. Nei confronti dell'ex leader della Lega, in concorso con l'ex tesoriere Francesco Belsito, si contesta il reato di truffa ai danni dello Stato per un ammontare di 18 milioni di euro. Nei suoi confronti ci sarebbero agli atti dell'indagine non solo le dichiarazioni rese dallo stesso Belsito ma anche elementi documentali. Umberto Bossi risponde come legale rappresentante del partito in quanto firmava i rendiconti che portavano all'erogazione dei rimborsi elettorali. Nei suoi confronti non c'è alcuna contestazione che riguarda presunte spese personali.
I due figli del Senatur sono invece indagati per appropriazione indebita in relazione alle loro spese personali pagate, secondo l'accusa, con i fondi del partito. I due rispondono di appropriazione indebita, sempre in concorso Belsito.
Stando a quanto è emerso dalle indagini della Procura di Milano, Umberto Bossi sarebbe stato a conoscenza del fatto che Renzo e Riccardo utilizzassero per le loro spese personali i soldi del partito e disponevano di una paghetta di 5000 euro al mese a testa.
Indagato anche il senatore Piergiorgio Stiffoni, al quale si contesta il reato di peculato. Il sospetto è che abbia usato a fini personali i fondi destinati al Senato e sul cui conto corrente aveva la firma.