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Un anno di disinformazione sulla guerra in Ucraina

In questi 365 giorni di distruzione, disperazione e morte in Ucraina, la guerra annunciata pubblicamente il 24 febbraio 2022 dal presidente russo Vladimir Putin non si è limitata all’utilizzo delle armi sul campo, ma si è giocata anche con la propaganda
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Facta.News
23.02.2023 18:00

Il 24 febbraio 2023 segnerà un anno dall’inizio dell’invasione militare russa dell’Ucraina. L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti umani (OHCHR) ha riportato che dall’inizio della guerra ci sono stati quasi 7.200 civili uccisi e 11.756 feriti. L’agenzia dell’ONU stima tuttavia che il numero complessivo di vittime sia molto più alto.

In questi 365 giorni di distruzione, disperazione e morte in Ucraina, la guerra annunciata pubblicamente il 24 febbraio 2022 dal presidente russo Vladimir Putin non si è limitata all’utilizzo delle armi sul campo, ma si è giocata anche con la propaganda. 

In questo periodo, la disinformazione l’ha fatta da padrone. In particolare, come vedremo, quella favorevole a Mosca è stata ampiamente diffusa online e sui social, sia dalle autorità russe che da media, canali di comunicazione e propagandisti russi. Lo scopo generale è stato quello di colpire il governo ucraino e provare a destabilizzare le opinioni pubbliche dei Paesi che sostengono l’Ucraina dal punto di vista militare ed economico. Vediamo insieme cosa è successo. 

L’inizio della disinformazione sulla guerra in Ucraina

L’Osservatorio europeo dei media digitali (EDMO), che riunisce fact-checker, esperti di media literacy e ricercatori accademici, ha recentemente pubblicato un report che analizza 18 mesi di disinformazione in Europa, a partire da giugno 2021 e fino a novembre 2022. L’analisi si basa sulle migliaia di notizie false analizzate dai progetti di fact-checking europei. 

Questa analisi dà qualche indizio su qual è stato il peso della disinformazione riguardante la guerra in Ucraina sul totale e come si è evoluta. Scopriamo così che il tema principale della disinformazione nel 2022 è stata proprio la guerra in Ucraina, che nel marzo 2022 ha raggiunto il 59 per cento della disinformazione totale rilevata dai fact-checker europei. Tipologia di disinformazione che non era quasi rilevata prima dello scoppio della guerra, «nonostante le notizie circa l’ammassamento di truppe russe al confine ucraino fossero già presenti nei media mainstream a gennaio e febbraio 2022», spiega il report. A partire dal 24 febbraio, tuttavia, le notizie false e fuorvianti sull’Ucraina sono aumentate rapidamente fino a raggiungere il picco del mese successivo.

Le narrazioni di questo tipo di disinformazione

Il report di EDMO ha anche suddiviso, in base alle notizie false e fuorvianti diffuse in Europa, quali sono state le narrazioni della disinformazione sulla guerra in Ucraina, ovvero i filoni generali entro cui si inseriscono le singole notizie false. Le storie più grandi, per così dire, nutrite da tanti casi di disinformazione più piccoli. 

Tra di esse, ad esempio, c’è il filone della giustificazione dell’invasione russa (utilizzando ad esempio l’accusa infondata di un genocidio sistematico dei cittadini russofoni nel Donbass) e le accuse false rivolte al presidente ucraino Volodymyr Zelensky di essere un nazista, un satanista, un drogato, un codardo perché sarebbe fuggito da Kiev una volta iniziata l’invasione. 

La disinformazione filorussa in questi mesi si è concentrata anche sui media tradizionali occidentali, dipinti come propagatori di notizie false. Un inviato in Ucraina dell’emittente pubblica britannica BBC è stato ad esempio accusato ingiustamente di fingere di trovarsi sotto un attacco russo. La CNN è stata incolpata di aver pubblicato un’immagine falsa della guerra.

La propaganda di Mosca ha cercato anche di mettere in dubbio i peggiori massacri della guerra, come ad esempio quelli avvenuti all’ospedale di Mariupol, a Bucha, a Izyum, a Kupiansk o di sostenere che le vittime ucraine fossero in realtà attori. Anche i rifugiati ucraini, che sono dovuti scappare dalle proprie case con lo scoppio della guerra, sono stati dipinti come delinquenti ed estremisti violenti, utilizzando video fuori contesto o notizie inventate.

Infine, a finire nel mirino della disinformazione filorussa sono finiti anche i governi e i Paesi che sostengono l’Ucraina. Anche in questo caso è stata usata la retorica dell’Ucraina nazista utilizzata da Putin nel suo discorso del 24 febbraio per dipingere gli alleati del governo di Zelensky come filonazisti. Ad esempio, sono state diffuse online illazioni prive di qualsiasi riscontro secondo cui diversi importanti esponenti del governo tedesco avessero nonni aderenti al partito nazista. 

In un altro filone di questa narrazione si afferma invece che i Paesi che appoggiano la difesa ucraina vogliono in realtà sfruttare il Paese invaso per i propri fini. Per questo, la Polonia vorrebbe in realtà conquistare l’Ucraina occidentale e importanti aziende statunitensi si sarebbero comprate a prezzi stracciati le terre ucraine. Anche in questo caso, si tratta di notizie infondate.

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