Il caso

Un anziano, una Guinness e lo spot da milioni di clic

La pubblicità di un pub di una cittadina nordirlandese è diventato virale, tematizzando la solitudine nella terza età, in particolare sotto le feste
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Paolo Galli
28.11.2023 20:45

«La solitudine è molto diffusa tra le persone anziane in Svizzera e rappresenta un rischio per la loro salute. Per chi ne è colpito, parlarne è difficile, ma è fondamentale ai fini della prevenzione». Lo ricorda Pro Senectute. Noi lo ribadiamo a due passi dalle feste, il periodo peggiore, come è noto, da questo punto di vista.

Non è un caso se nel Regno Unito è diventato virale uno spot, di un pub, che tematizza proprio la solitudine tra gli anziani. Eccolo qui.

Protagonista, lo avete visto, è un anziano, vedovo, che si ritrova come isolato dal mondo. In una parola: solo. Poi, quasi casualmente, finisce in questo bar di Enniskillen - cittadina di 13.600 abitanti dell'Irlanda del Nord, capoluogo della contea di Fermanagh -, il Charlie's Bar. Un vecchio pub, di quelli che ne trovi a migliaia, da quelle parti. Lì viene avvicinato da un cagnolino curioso e, quindi, dai suoi padroni, una coppia, lei e lui, sulla trentina, o giù di lì. Alla fine della pubblicità, l'anziano non è più solo al suo tavolo.

Certo, lo sarà verosimilmente una volta rientrato a casa. Ma forse con un altro spirito. Quello del Natale? Ma allora è buono o cattivo lo spirito del Natale? Banalmente, dipende. Certo porta con sé alcuni pericoli, una più marcata distanza tra i sentimenti. Riscalda i cuori, ma un conto è se di quel calore sai che farne, un altro invece è se attorno a te non hai un possibile destinatario, nessuno insomma.

«Siamo solo un piccolo pub locale e volevamo solo fornire uno spot natalizio che avesse risonanza tra le persone. Perché per noi è diventato evidente nel corso degli anni che il Natale può essere un momento davvero solitario e difficile per alcune persone». La direttrice del bar, Una Burns, descrive così le origini del video. «Noi lo vediamo più di altri, perché la mattina di Natale, quando siamo aperti, ci sono alcune persone che arrivano forse senza nessun altro posto dove stare e hanno bisogno di persone con cui parlare». Insomma, il vecchio senso del bar di paese.

Il video, sui social, ha ottenuto milioni e milioni di visualizzazioni. Poche battute sul senso dell'alcol per la solitudine. Ma si capisce che non era quello il senso. Certo, anche quello è un rischio.

Così in Ticino

In uno studio effettuato dalla SUPSI, firmato da Stefano Cavalli, Stefano Cereghetti, Elia Pusterla e Daniele Zaccaria, «Isolamento sociale e solitudine nell'anzianità», pubblicato nel novembre del 2021, si parla proprio di questo tema. Innanzitutto viene proposta una distinzione tra i due concetti: «Ma cosa intendiamo con isolamento sociale e solitudine? L’isolamento sociale fa riferimento a una situazione oggettiva che consiste nell’avere pochi contatti con altre persone (essere soli). La solitudine, di contro, è un sentimento che riflette un’esperienza soggettiva di sofferenza e abbandono, derivante dal modo in cui viene vissuta una mancanza o perdita di relazioni sociali (sentirsi soli). Un individuo isolato, talvolta volontariamente, non per forza si sente solo; mentre si può soffrire di solitudine anche se attorniati da altre persone». Poi i ricercatori entrano nel vivo della nostra realtà, sottolineando come in Ticino la vita relazionale e affettiva risulti «più intensa rispetto al resto della Svizzera». Nonostante questo, «circa uno su cinque (dei nostri anziani, ndr) è a rischio di isolamento sociale». E la solitudine? «Un fenomeno minoritario nella popolazione anziana», anche se «le percentuali nel nostro cantone si attestano su valori leggermente più elevati della media nazionale: dichiarano di sentirsi soli il 10% delle persone tra i 65 e gli 84 anni e il 20% degli over 85». E poi: «Ancor più interessante è notare come non ci sia alcun legame tra isolamento sociale e sentimento di solitudine nella terza età e solo una debole correlazione nella quarta età». Un ruolo importante lo gioca, comunque, la salute. Ed è vero pure - come viene evidenziato dalla ricerca - «che di solitudine e di isolamento sociale si muore».

Un rischio per la salute

In un cantone che invecchia a gran velocità, è giusto interrogarsi sulla salute psichica e sociale dei nostri anziani e di quelli che verranno. Lo ricorda anche la stessa Pro Senectute: «La solitudine varia a seconda della situazione di vita. Questo vale anche per le persone più anziane: cambiamenti radicali nella loro vita, come ad esempio il pensionamento, i problemi di salute, la morte del partner o il ridimensionamento della rete sociale, possono causare solitudine. Ed essa rappresenta un rischio per la salute, soprattutto in età avanzata. Le persone anziane che si sentono sole hanno un’aspettativa di vita più breve e soffrono anche più spesso di pressione alta e depressione».

Ora, la soluzione non sarà certo andare al pub, bensì parlarne con i professionisti, con un dottore, con qualcuno di cui ci si può fidare, magari uno dei servizi specializzati. Ma questo vale per i più anziani così come per i più giovani. Perché è vero che a soffrire maggiormente di solitudine poi sono proprio i più giovani.

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