Primo agosto

Un busto di Guglielmo Tell a Pristina? «Un omaggio alla Svizzera»

L'idea è venuta a Nefail Maliqi, caporedattore di lecanton27.ch: «Ne ho parlato con l'ambasciatrice svizzera in Kosovo e si è detta favorevole»
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Red. Online
01.08.2025 16:30

Un busto di Guglielmo Tell nel cuore di Pristina, capitale del Kosovo. L’idea è di Nefail Maliqi, caporedattore di lecanton27.ch, portale dedicato ad albanesi e kosovari in Svizzera.

Maliqi, che vive a Ginevra da una trentina d’anni, in un certo senso vorrebbe restituire il favore alla Confederazione, visto e considerato che il nostro Paese ha reso omaggio a figure chiave della cultura albanese come Skanderbeg e Madre Teresa di Calcutta, le cui statue si trovano rispettivamente a Ginevra e Losanna. «Perché il Kosovo, a sua volta, non fa qualcosa per la Svizzera?» si è chiesto il giornalista.

La risposta, per certi versi, è anche politica. Già, perché Maliqi intende ringraziare la Svizzera per «tutto quello che ha fatto» per il Kosovo. Il riferimento è all’accoglienza di migliaia e migliaia di rifugiati, in gran parte di etnia albanese, durante la guerra negli anni Novanta. Non solo, dal 1999 la Svizzera partecipa alla missione Swisscoy, in Kosovo, volta a garantire stabilità nella regione. Maliqi, leggiamo sul Blick, ha spiegato di averne parlato con l’ambasciatrice svizzera in Kosovo. La quale si è mostrata favorevole all’idea.

Maliqi, d’altro canto, è all’origine anche della targa dedicata a Micheline Calmy-Rey a Viti. Calmy-Rey, ex consigliera federale in quota socialista, si era spesa parecchio per riconoscere l’indipendenza del Kosovo. Il giornalista ritiene che circa 500 persone vivano nel Paese balcanico, ma l’attaccamento alla Confederazione è un sentimento molto diffuso anche fra i kosovari. «A Viti, nel sudest del Paese, ci sono molte bandiere svizzere sui balconi» ha detto Maliqi. Nella capitale, invece, ha aperto un negozio di formaggi elvetici. Lo stesso Maliqi ha spiegato che la Svizzera è la sua seconda casa, «il Paese delle opportunità». E ancora: «È un privilegio essere svizzeri e noi cittadini di origine albanese siamo fieri di contribuire».

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