Politica

Un congedo di tre giorni in caso di aborto spontaneo

Il Gran Consiglio si esprimerà su un’iniziativa cantonale del PPD che chiede all’Assemblea federale di rivedere il quadro legislativo – La Commissione sanità e sicurezza sociale si è già detta favorevole alla proposta
Nico Nonella
22.04.2022 06:00

La politica ticinese è concorde: è necessario introdurre un congedo in caso di aborto spontaneo o perdita perinatale, ossia il parto di un bambino o bambina nati morti prima della ventitreesima settimana di gravidanza. La proposta, lo ricordiamo, era stata avanzata in un’iniziativa cantonale – presentata lo scorso 21 aprile dai deputati Maurizio Agustoni, Fiorenzo Dadò, Giorgio Fonio e Luca Pagani (PPD) – che verrà discussa in Gran Consiglio nella sessione di inizio maggio.

La proposta popolare democratica non dovrebbe incontrare ostacoli in Parlamento: in Commissione sanità e sicurezza sociale, infatti, tutte le forze politiche hanno sottoscritto il rapporto, favorevole, di Alessandro Cedraschi (PLR). L’iniziativa, in estrema sintesi, chiede all’Assemblea federale di approfondire il quadro giuridico relativo alle lavoratrici confrontate con aborti spontanei o perdite perinatali.

Esecutivi concordi

Il tema è particolarmente sentito anche a livello nazionale. Rispondendo a un’interpellanza del consigliere nazionale Mathias Reynard (PS), il Consiglio federale aveva indicato di essere «consapevole che un aborto spontaneo o il parto di un bambino nato morto prima della ventitreesima settimana sono eventi particolarmente dolorosi di cui il diritto vigente non tiene conto in maniera soddisfacente». Tuttavia, «solo un esame approfondito permetterebbe di determinare se sia possibile prendere meglio in considerazione gli effetti di una tale perdita per la lavoratrice».

E lo stesso Consiglio di Stato ticinese, lo scorso 9 marzo, aveva condiviso il parere di Berna, concordando sulla necessità di ulteriori accertamenti per determinare se sia possibile prendere meglio in considerazione gli effetti di simili eventi dal profilo del diritto del lavoro». E in questo senso, «l’adozione dell’iniziativa cantonale potrebbe fornire un nuovo impulso per una regolamentazione migliore e più puntuale nel codice delle obbligazioni di queste importanti e delicate situazioni».

Sulla base di queste premesse, la Commissione sanità e sicurezza sociale invita dunque il Gran Consiglio «ad accogliere l’iniziativa cantonale e invitare l’Assemblea federale ad approfondire il quadro giuridico relativo alle lavoratrici confrontate con aborti spontanei o perdite perinatali in modo da prendere meglio in considerazione gli effetti di tali situazioni, per esempio tramite l’introduzione di un congedo pagato di almeno tre giorni».