Un ladruncolo in cerca d'amore

Alla Berlinale «L'enfant d'en haut» della svizzera Ursula Meier
Fabrizio Coli
14.02.2012 05:00

BERLINO - «Dopo "Home", un film per così dire ?orizzontale?, avevo voglia di fare un film ?verticale?. In Home l?autostrada diventa qualcosa di astratto, è come un fiume che circonda e scorre accanto alla casa dove vive la famiglia protagonista. Qui è la teleferica a unire l?alto e il basso, come un cordone ombelicale».Con il suo secondo lungometraggio per il cinema, "L?enfant d?en haut", la regista Ursula Meier è in concorso alla 62. Berlinale. Il film, come la sua realizzatice, ha una doppia nazionalità, svizzera e francese. Accolto bene in proiezione stampa, dove non sono mancati applausi, ha per protagonisti il tredicenne Kacey Mottet Klein e Léa Seydoux, in concorso a Berlino anche con "Les Adieux à la reine" di Benoït Jacquot. Come in Home, anche qui al centro c?è un nucleo familiare, stavolta atipico, composto da Simon, tredicenne ladruncolo e da sua sorella Louise al corrente dei suoi espedienti. Vivono in miseria: lei è arrabbiata col mondo e fa lavoretti da poco per tirare avanti. I soldi a casa non ci sono. E così il ragazzino ruba sulle piste, sci, guanti, occhiali, rivendendoli per vivere: fa amicizia con un inserviente inglese della stazione sciistica e cerca in qualche modo di inserirsi nel mondo di una turista straniera (Gillian Anderson).