Hockey

Un Lugano da primato e un Ambrì da play-in

I bianconeri sono la squadra che ha conquistato più punti nelle ultime dieci uscite – I leventinesi con Landry e Matte viaggiano invece a una media sinonimo di play-in – In difficoltà Berna, Kloten, Rapperswil e Bienne, mentre l’Ajoie è già condannato ai playout
© CdT/Gabriele Putzu
Flavio Viglezio
17.11.2025 22:31

Sta già per arrivare al giro di boa, il campionato. Partita più, partita meno, tutte le squadre stanno per giungere alla 26. giornata. Intanto, la classifica ha già assunto una sua ben precisa fisionomia: sarà difficile - a meno di clamorosi crolli o di epiche rimonte – che cambi totalmente volto. Una classifica con una sua precisa fisionomia, si diceva.

Davos intrattabile

Il Davos, per esempio, sta disputando un campionato a parte. È un po’ come se la formazione diretta da Josh Holden giocasse da sola. Il Davos è nettamente primo con una media di quasi 2.5 punti a partita e un vantaggio di 14 unità sul Losanna secondo. Non sarà una garanzia di successo finale, ma ciò che sta facendo la formazione di Josh Holden ha dell’incredibile. Anche se un leggero calo i grigionesi – che hanno perso tre delle loro ultime cinque partite – lo stanno avendo. Un calo fisiologico, vien da dire. Era ovviamente impossibile pensare che il Davos non perdesse nemmeno una partita. Ma il cammino fatto registrare fino ad oggi – considerando anche e soprattutto l’equilibrio tra le squadre – ha dell’eccezionale.

Lotta a sette

Dopo i grigionesi, ci sono sette squadre a caccia dell’accesso diretto ai playoff. Tra queste si è inserito di prepotenza anche il Lugano: dal Losanna secondo al Ginevra ottavo, ci sono soltanto cinque punti di distacco. La battaglia si annuncia furiosa. Come furiosa si profila la lotta per partecipare ai play-in, evitando così le vacanze anticipate o – peggio ancora – i playout con l’ormai già condannato Ajoie: Langnau, Ambrì Piotta, Kloten, Berna e Bienne se le daranno – sportivamente parlando, si intende – di santa ragione. Solo 1 punticino separa i biancoblù (10.) dal Bienne 13.. E poi, infine, c’è un Ajoie che – come ogni anno da quando è risalito in NL – sta già pensando a salvare la pelle in primavera. Questo è insomma il quadro generale, ma è interessante osservare – in un mese in cui si giocherà parecchio – quali sono le diverse tendenze. In altre parole, quali sono le squadre che – nelle ultime dieci uscite – hanno convinto maggiormente. E quali, invece, si ritrovano a vivere una situazione complicata. Con un occhio di riguardo, ovviamente, a ciò che stanno facendo Lugano e Ambrì Piotta.

Volo bianconero

I bianconeri hanno ingranato la sesta, se non la settima, e sono la formazione che nelle ultime dieci sfide ha raccolto più punti. Solo due le sconfitte (in casa contro il Davos dopo una sfida giocata comunque bene e a Langnau) a fronte di otto vittorie.

Scatenata prima della pausa per la nazionale – con sei successi consecutivi – la squadra di Tomas Mitell è ripartita con le gambe – e la testa – un po’ arrugginite. Ha perso alla Ilfis, ha battuto di misura e soffrendo non poco il Kloten, ma poi contro il Bienne ha di colpo ritrovato le migliori sensazioni, con un 6-0 che non ammette discussioni. Tante reti, è vero, ma il punto di forza dei bianconeri rimane la difesa. La seconda del campionato (51 reti subite) dopo quella degli ZSC Lions (49).

Nel rendimento casalingo il Lugano è «solo» decimo, con 17 punti conquistati in 12 uscite davanti ai suoi tifosi. La solidità difensiva dei bianconeri emerge però con veemenza in trasferta. Con 23 punti in 12 uscite, i bianconeri sono secondi solo al Davos (12/24) e – come nel contesto globale – possono vantare la seconda miglior difesa del campionato dietro a quella dello Zurigo. Le fondamenta del sistema voluto da Mitell e Hedlund sono state posate ed è difficile immaginarsi un Lugano di nuovo risucchiato nelle zone calde della classifica. Anche perché il gioco dello staff tecnico svedese ha ringalluzzito elementi che nella passata stagione offrivano prestazioni da mani nei capelli. Tre nomi su tutti: Calle Dahlström, David Aebischer e Jiri Sekac.

L’azzurro cielo bianconero rischia però di annuvolarsi a causa dell’infortunio subito da Perlini nelle fasi finali della sfida con i seeländer. Se la diagnosi dovesse imporre all’anglo-canadese uno stop prolungato, ecco che Janick Steinmann sarebbe quasi costretto a tornare sul mercato. Anche perché Rasmus Kupari non riesce ancora ad allenarsi con il resto del gruppo. Un mercato – si diceva – che in questo periodo non offre molto.

Manca il Rapperswil

Sulla base delle ultime dieci uscite, sarebbero queste le formazioni direttamente qualificate ai playoff: 1. Lugano (10/24); 2. Davos (10/20); 3. ZSC lions (10/18); 4. Losanna (10/17); 5. Friburgo (1°/17) 6. Zugo (10/17). Rispetto alla classifica «vera», manca un Rapperswil attualmente in caduta libera. I sangallesi sono la squadra che ha fatto peggio da dieci partite a questa parte , in cui hanno conquistato solo 10 punti, tanti quanti ne hanno ottenuti un Bienne pure in caduta libera  – e ora penultimo – e l’Ajoie.

Chiarezza biancoblù

I biancoblù pagano qualche alto e basso di troppo, ma sono comunque la settima forza del campionato negli ultimi dieci incontri. I leventinesi – che rispetto allo scorso anno non vanno praticamente quasi più all’overtime – hanno battuto Kloten, Ginevra, Ajoie, Bienne e Friburgo, perdendo invece con Langnau, Losanna, Berna, Lugano e Zugo. La pausa – che in passato tanti problemi aveva provocato – questa volta è stata assorbita in maniera piuttosto positiva. A Zugo è arrivata una sconfitta più figlia della distrazione che di una prestazione negativa e il giorno seguente i leventinesi sono riusciti a mettere sotto il Friburgo, una delle formazioni di alta classifica. Nel frattempo è stata fatta una certa chiarezza dal punto di vista societario: Landry e Matte sono stati confermati fino al termine della stagione, così come il direttore sportivo Alessandro Benin. Ora va pianificato il medio-lungo termine, considerando che il mercato in vista della prossima stagione è già in fermento.

Una battaglia feroce

L’Ambrì Piotta ha dunque agganciato la zona play-in, ma la concentrazione deve rimanere altissima: Langnau, Kloten, Berna e Bienne faticano, ma non sono in crisi nera. Solo i seeländer – reduci da quattro sconfitte di fila – stanno attraversando una vera e propria crisi di risultati. È però meglio diffidare da una formazione che, a livello di individualità, ha senza dubbio il potenziale per riprendersi.

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