Un organo civile nella Difesa contro le minacce ibride

Il Consiglio federale vuole istituire una sesta segreteria di Stato, accanto a quelle dell’economia (SECO), della migrazione (SEM), delle questioni finanziarie internazionali (SFI), della ricerca e dell’innovazione (SEFRI) e degli affari esteri. Sarà creata all’interno del Dipartimento della difesa allo scopo di rafforzare l’ambito civile della sicurezza, «in considerazione dell’evoluzione della situazione di minaccia». Per questo la nuova entità potrebbe chiamarsi Segreteria di Stato per la sicurezza o Segreteria di Stato per la sicurezza civile. A parte le intenzioni, di concreto c’è ancora poco. Le basi giuridiche dovranno essere elaborate entro la fine dell’anno. La carica di responsabile sarà messa a concorso.
La guerra in Ucraina, spiega il Governo, ha dimostrato che nei conflitti odierni, oltre a mezzi militari, vengono impiegati anche altri mezzi della guerra ibrida. Questi spaziano da attività di disinformazione, interferenze, ciberattacchi, pressioni ed estorsioni fino a operazioni sotto copertura. Di qui l’importanza di non limitare la politica di sicurezza alla politica di difesa e rafforzare l’ambito civile all’interno del DDPS. Per istituire questo nuovo settore non si ricorrerà ad aumenti di spesa. Il personale sarà composto da funzionari già attivi all’interno del dipartimento.
La futura Segreteria di Stato sarà subordinata direttamente alla direttrice del dipartimento Viola Amherd e fungerà da nuovo ufficio federale civile, unitamente all’Ufficio federale dell’armamento armasuisse, all’Ufficio federale della protezione della popolazione, al Servizio delle attività informative della Confederazione, all’Ufficio federale dello sport, a swisstopo e al futuro nuovo ufficio federale che nascerà dall’attuale Centro nazionale per la cibersicurezza.
Le lezioni della guerra
Il conflitto in Ucraina ha impresso una nuova dinamica nella cooperazione a livello europeo in materia di sicurezza che richiede anche un miglior coordinamento a livello interno, ha spiegato Amherd illustrando i suoi piani a Berna. Con una Segreteria di Stato, il Governo vuole reagire in modo flessibile agli sviluppi importanti inerenti alla politica di sicurezza. Ciò non significa, ha assicurato, che l’influenza dell’esercito all’interno del DDPS stia diminuendo. I due settori lavorano già insieme e continueranno a farlo. «Non intendiamo creare un mostro», ha affermato la «ministra» della Difesa, che ha negato di voler migliorare la visibilità del suo dipartimento.
Che cosa farà
Alla nuova Segreteria di Stato saranno concentrati i compiti che oggi competono al settore Politica di sicurezza in seno alla Segreteria generale e ad altri servizi all’interno del DDPS. Coordinerà le attività di politica di sicurezza all’interno del DDPS. Inoltre analizzerà la situazione in materia di sicurezza a livello nazionale e internazionale insieme al Servizio delle attività informative della Confederazione, all’Ufficio federale di polizia fedpol nonché ai servizi competenti del Dipartimento degli esteri. La ripartizione dei compiti tra i singoli dipartimenti e tra la Confederazione e i Cantoni rimane invariata.
La Segreteria di Stato sarà responsabile della Strategia nazionale per la protezione delle infrastrutture critiche, dirigerà il Comitato ristretto Sicurezza e gestirà le segreterie della Delegazione Sicurezza e del Comitato ristretto Sicurezza. Inoltre fungerà da interlocutore interno al DDPS per la Rete integrata Svizzera per la sicurezza, l’organo che garantisce il coordinamento fra Cantoni e Confederazione in materia di sicurezza.
Critiche democentriste
L’UDC si è già detta contraria e sostiene che invece di rafforzare la sicurezza questo passo la indebolisce. «I diplomatici di alto livello altamente retribuiti della nuova Segreteria di Stato devono ampliare in modo massiccio i contatti con la NATO e l’UE», scrive. «Devono quindi servire l’agenda nascosta del capo del DDPS Viola Amherd: la Svizzera deve essere ulteriormente integrata nella NATO a scapito della neutralità. Invece di rafforzare la capacità di difesa dell’esercito svizzero, il capo del DDPS vuole renderlo compatibile con la NATO».