Sostenibilità

Un premio allo Splendide sempre più «verde»

Giuseppe Rossi, managing director, ha ricevuto il riconoscimento EHMA Sustainability Award per il programma di sostenibilità che l’hotel porta avanti dal 2016 – Abbiamo parlato con lui dei nuovi progetti di ospitalità che sono sempre più richiesti
Irene Solari
20.02.2023 20:45

Il Ticino è sempre più sostenibile e lo è anche grazie all’impegno dell’hotel Splendide Royal di Lugano, che si è aggiudicato un importante riconoscimento europeo durante la serata di gala dell'assemblea annuale EHMA (European Hotel Managers Association), lo scorso 11 febbraio a Lisbona. Il premio, l’EHMA Sustainability Award, viene assegnato ai progetti più avanguardistici nel settore dell'ospitalità "green" e quest’anno ha fatto tappa proprio sulle rive del Ceresio. Un impegno, quello dell’albergo luganese che si sviluppa a 360 gradi, come ci ha spiegato Giuseppe Rossi, managing director dello Splendide, da noi raggiunto.

Non si fa in un attimo

Come si arriva a un simile riconoscimento nell’ambito della sostenibilità, portando avanti un’attività nel settore alberghiero di lusso? «È una bella sfida, sicuramente – ci risponde Rossi –, ma non si possono ottenere questi risultati dal giorno alla notte». Infatti, il progetto dello Splendide ha le sue origini nel 2016, come ci spiega il managing director: «Il nostro è un programma iniziato anni fa con semplici passi, come mettere all’interno dell’hotel tutte le luci a led, ma che è in continua evoluzione ogni anno». Un progetto che spazia a 360 gradi: «Non si parla solo di temi ambientali, c’è anche la responsabilità sociale. E non solo a livello locale, in Ticino, ma anche in altri Paesi».

Le stelline verdi

Anche il settore alberghiero, come molti altri, ha visto crescere in questi ultimi anni un’attenzione sempre maggiore per tutto ciò che è sostenibilità. Come ci conferma il nostro interlocutore. «Ci siamo accorti che, effettivamente, questo è un aspetto molto importante. Non soltanto per noi che mettiamo in atto questi cambiamenti, ma anche per chi decide di soggiornare in un albergo di lusso: i clienti sono molto sensibili a questo aspetto». E non solo loro. «Basta fare una ricerca sui vari siti di alberghi dove si incominciano a notare queste foglioline che segnalano un hotel “green”, basti pensare che la stessa guida Michelin assegna una stella verde alle strutture più rispettose dell’ambiente». E il potenziale ospite lo percepisce e lo apprezza. Anzi, sembra che ultimamente sia proprio quello che ricerca, spiega Rossi. «Anche a livello statistico lo si nota: si vede che a pari condizioni e a pari prezzo, ma anche nel caso si debba pagare qualcosa in più, i clienti apprezzano comunque un albergo che mette in piedi tutta una serie di attività in questo senso. Facciamo parte di tutta una serie di consorzi del lusso, dove anche le agenzie di viaggio sono molto sensibili a un albergo che ha quest’anima green», aggiunge Rossi.

Lo si nota sempre più: a pari condizioni e a pari prezzo, ma anche nel caso si debba pagare qualcosa in più, i clienti preferiscono un albergo «green»
Giuseppe Rossi, managing director Splendide

Elettricità e CO2

L’attenzione primaria dello Splendide, ci spiega il managing director, è stata posta sull’energia, che viene acquistata solo da fonti rinnovabili idrologiche di provenienza svizzera. «Inoltre abbiamo intrapreso tutta una serie di altre attività, come l’acquisto di nuovi macchinari e dei sistemi di termopompe che permettono di riscaldare e raffreddare la struttura dell’albergo in modo naturale. La termopompa capta l’acqua direttamente dal lago e la immette nel sistema e quindi qui non c’è più necessità di gas e gasolio». Una scelta che sta facendo la differenza: «Siamo riusciti a ridurre l’emissione di CO2 del 42% dal 2020 al 2021».

Pensare a un orto

L’energia, lo sappiamo, è molto importante ma Rossi non guarda solo a quella. «Siamo attivi anche sul fronte dello smaltimento dei rifiuti e abbiamo portato praticamente a zero l’uso della plastica. Non mettiamo più le bottiglie di pet nelle camere e dal 2021 al 2022 abbiamo ridotto il consumo e lo smaltimento del pet del 95%». Tornando al destino dei rifiuti organici, il pensiero è rivolto alla creazione di un orto: «Abbiamo acquistato un macchinario che ci permette di convertire tutti gli scarti verdi in fertilizzante – ci spiega il managing director –. È importante pensando ai rifiuti che può produrre una cucina come la nostra. Il progetto futuro è di poter realizzare il nostro orto dove faremo crescere le nostre verdure e i nostri ortaggi».

L’albergo dovrebbe rispecchiare ed essere la vetrina di quelle che sono le eccellenze della destinazione
Giuseppe Rossi, managing director Splendide

L’attenzione al territorio

E quale elemento migliore dell’orto per pensare al legame con il territorio. «È un fattore estremamente importante – ribadisce Rossi – l’attenzione al territorio. Un aspetto fondamentale: gli ospiti che vengono da lontano vogliono essere connessi alla regione, l’ideale è fare assaggiare loro qualche specialità locale, qualcosa di particolare. Dico sempre che l’albergo dovrebbe rispecchiare ed essere la vetrina di quelle che sono le eccellenze della destinazione e quindi poterlo fare in modo molto sobrio, elegante, viene molto apprezzato».

In collaborazione con OTAF

Un’attenzione al territorio che si declina sotto tante forme nella filosofia dello Splendide. «Ad esempio, privilegiamo i fornitori locali che sono in linea con la nostra filosofia. E poi abbiamo delle attività in collaborazione con la Fondazione OTAF, utilizziamo le loro marmellate per i nostri ospiti durante la prima colazione». Mostrando come anche in una piccola cosa si preferisce privilegiare il territorio e una fondazione vicina, piuttosto che comprare un prodotto “commerciale”. E non solo le marmellate prodotte dall’OTAF: Rossi ci spiega che lo Splendide si rifornisce anche delle porcellane create dalla Fondazione, utilizzate proprio per il servizio ai tavoli.

Se ce l’abbiamo fatta noi che siamo un albergo storico che ha 135 anni, lo possono fare pure delle strutture più moderne, lo possono fare tutti
Giuseppe Rossi, managing director Splendide

Vicini e lontani

Le attività pensate dall’albergo, però, non si limitano soltanto al territorio ticinese. Vanno molto più lontano: fino al Kenya, come ci spiega Rossi. «Tutto quello che noi facciamo per cercare di contenere i costi viene poi rimesso in circolo in una serie di attività. Come con la Shamba (fattoria agricola in swahili) costruita in Kenya, con la quale siamo riusciti a dare un contribuito all’indipendenza economica della comunità locale. Abbiamo inoltre ridotto l’utilizzo dell’acqua a Lugano, ad esempio non cambiando e lavando le lenzuola ogni giorno ai nostri ospiti, e da qui abbiamo costruito un pozzo in Kenya».

L'ispirazione

Gli investimenti fatti a livello strutturale, come le termopompe, e le altre innovazioni tecniche – precisa infine Rossi –, non sarebbero state necessarie pensando solo ed esclusivamente alla struttura dell’albergo che poteva restare così com’era. Queste modifiche sono state fatte proprio nell’ottica della sostenibilità. «Potevamo andare avanti anche con il vecchio sistema, ma abbiamo deciso di cambiare. Così, abbiamo potuto ridurre l’emissione di CO2 e avere un sistema molto più all’avanguardia di quello che avevamo prima. Abbiamo anche installato dei sensori per vedere quando e come riscaldare o raffreddare una camera, piuttosto che tenerla sempre fredda o calda quando non è necessario». Cambiamenti che sono stati fatti in una struttura storica, come ricorda il nostro interlocutore. «Se ce l’abbiamo fatta noi che siamo un albergo storico che ha 135 anni, magari lo possono fare pure delle strutture più moderne, lo possono fare tutti. Chissà che non possa essere di ispirazione anche per gli altri».