La svolta

Un solo pilota in cabina sui voli di linea? Non adesso

Un rapporto commissionato dall'EASA sottolinea che, nonostante i progressi della tecnologia, non vi sono prove sufficienti che una simile configurazione sia sicura
Red. Online
30.08.2025 23:45

La proposta di far operare gli aerei commerciali con un solo pilota nella cabina di pilotaggio è stata accantonata dopo che un rapporto dell'Autorità di regolamentazione europea ha suggerito che una simile implementazione renderebbe il volo più pericoloso. Uno studio triennale sulle «operazioni con equipaggio minimo esteso», commissionato dall'Agenzia europea per la sicurezza aerea (EASA), ha rilevato che, nonostante i progressi della tecnologia, non vi sono prove sufficienti che il volo con un solo pilota possa essere sicuro come quello con i due attualmente richiesti. Il verdetto è stato accolto con favore dai gruppi e dai sindacati di piloti, battutisi sin dal principio contro potenziali modifiche alle regole.

Detto che le compagnie aeree e i produttori non hanno mai sostenuto pubblicamente la necessità di ridurre il numero di piloti, l'attuale design delle cabine di pilotaggio e le norme sui tempi massimi di volo rendono necessari tre o quattro piloti sui collegamenti a lungo raggio. La relazione commissionata dall'EASA ha concluso che, con un numero inferiore di piloti, «non è possibile dimostrare in modo sufficiente un livello di sicurezza equivalente alle attuali operazioni con due piloti». Questo vale anche per gli scenari in cui due piloti sono presenti nella cabina di pilotaggio per il decollo e l'atterraggio, permettendo poi a un pilota di riposare durante le fasi di crociera con il pilota automatico attivato.

Il rapporto, nello specifico, afferma: «Lo sviluppo della tecnologia della cabina di pilotaggio e ulteriori ricerche saranno necessarie prima di esplorare la fattibilità di tali concetti operativi». Lo studio cita questioni quali «il monitoraggio dell'incapacità del pilota, la stanchezza e la sonnolenza, l'inerzia del sonno», nonché i controlli incrociati effettuati da due piloti che lavorano insieme.

Il rapporto allude a una potenziale «cabina di pilotaggio intelligente» in un futuro non troppo lontano che si faccia carico di una parte maggiore della mole di lavoro dei piloti, con una tecnologia in grado di monitorare la vigilanza umana. Una simile rivoluzione «potrebbe avere il potenziale di porre le basi per nuovi concetti operativi», ma al contempo richiederebbe «una soluzione per prevenire le minacce alla sicurezza».

La sicurezza della cabina di pilotaggio è una questione centrale: dopo gli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001 sono state introdotte porte rinforzate per impedire l'ingresso. Tuttavia, in occasione dello schianto dell'aereo Germanwings, nel 2015, il copilota ha sfruttato l'assenza del capitano, andato in bagno, per barricarsi in cabina.

La European Cockpit Association, che rappresenta i sindacati dei piloti di tutta Europa, ha dichiarato che il rapporto è un «controllo della realtà» accogliendolo come una convalida indipendente delle sue preoccupazioni sulla sicurezza. L'associazione aveva avvertito nelle campagne precedenti che i produttori di aerei e le compagnie aeree, pur non pronunciandosi apertamente, come detto, stavano spingendo per voli con un solo pilota ai comandi. Un portavoce della European Cockpit Association ha dichiarato: «La realtà è che i produttori e gli sviluppatori di avionica continuano a essere profondamente impegnati nell'avanzamento delle tecnologie volte a rimuovere un pilota dalla cabina di pilotaggio. Questo studio dell'EASA offre una chiara verifica della realtà in materia di sicurezza. Sebbene le conclusioni confermino e rafforzino le nostre preoccupazioni, le motivazioni alla base della spinta verso la riduzione dell'equipaggio sono ancora molto presenti».

Il costruttore di aerei Airbus ha dichiarato di essere «costantemente alla ricerca di modi per migliorare e far progredire la propria gamma di prodotti per aumentare la sicurezza, l'efficienza e le prestazioni». Un portavoce del costruttore ha aggiunto: «Per il prossimo futuro, questo significa avere un pilota umano ben riposato e competente al comando di un sistema robusto e flessibile, che comprende un'automazione adeguata. Riteniamo che i piloti rimarranno al centro delle operazioni e che l'automazione possa svolgere un ruolo cruciale assistendoli nella cabina di pilotaggio e riducendo il carico di lavoro».

L'EASA ha dichiarato che non esiste una tempistica per la modifica delle regole. Un portavoce ha dichiarato che l'agenzia ha sempre considerato le operazioni a pilota singolo «estremamente complesse e non prevedibili nel prossimo decennio». Lo studio afferma che una cabina di pilotaggio intelligente «potrebbe potenzialmente gettare le basi per nuovi concetti operativi, come le operazioni con equipaggio minimo esteso. Tuttavia, qualsiasi considerazione in merito dipenderà dal fatto che le nuove tecnologie dimostrino prima i loro vantaggi in termini di sicurezza quando vengono applicate alle attuali operazioni a due piloti».

Il rapporto commissionato dall'EASA è stato pubblicato sulla scia dell'incidente di Air India, che ha gettato nuovi timori sulla sicurezza aerea e sul ruolo dei piloti nel prevenire o contribuire agli incidenti.

Martin Chalk, ex pilota della British Airways ed ex segretario generale del sindacato dei piloti Balpa, ha dichiarato: «Avere due piloti non ha ovviamente impedito l'incidente dell'Air India, ma se si tratta di un problema di fattori umani, un solo pilota non sarà certo d'aiuto. E se ci sono preoccupazioni dal punto di vista della salute mentale, passare più tempo da soli in cabina di pilotaggio è la cosa peggiore che si possa fare».

Un portavoce della IATA, l'organizzazione mondiale delle compagnie, ha dichiarato di «non vedere una domanda significativa o uno slancio verso le operazioni con un solo pilota nell'aviazione commerciale», aggiungendo: «Gli aerei che volano oggi sono stati progettati e certificati per operazioni a due piloti. Molti di questi velivoli rimarranno in servizio per i prossimi 25 anni, rafforzando la continua rilevanza del modello a due piloti».

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