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Un ticinese proposto al Premio Strega: «Anche in Val di Blenio si può fare grande cultura»

Lo scrittore e musicista Davide Buzzi segnalato per il prestigioso premio letterario italiano con il suo «L'estate di Achille»: «Non mi sembra vero, risultato frutto di anni di lavoro»
Mattia Sacchi
23.02.2023 20:25

Ermal Meta non sarà l’unico cantautore proposto al Premio Strega 2023. Ci sarà infatti un altro scrittore legato a doppio filo con il mondo della musica. E viene dal Ticino. O, per essere più precisi, dalla Val di Blenio.

Il libro «L’estate di Achille» di Davide Buzzi è stato infatti segnalato dagli «Amici della domenica» per la prima fase del premio letterario, il più prestigioso in Italia. «Sinceramente, non ho ancora realizzato del tutto la notizia – commenta emozionato lo scrittore ticinese -. Ieri è stata una giornata che mi ha portato sensazioni contrastanti, anche a causa di un grave lutto all’interno della mia agenzia letteraria. Però è chiaro che sia una soddisfazione personale enorme, che valorizza i tanti anni di passione, impegno e lavoro che ho messo in questo percorso artistico».

Un percorso, quello artistico, del 54enne di Acquarossa che come detto in precedenza passa dalla musica. Risale esattamente a 30 anni fa, era il 1993, l’uscita di «Da Grande» il suo primo di 5 album che gli hanno fatto togliere diverse soddisfazioni, tra cui la vittoria al Festival di Lissone, la «Targa Città di Milano» e, a Sanremo, il premio Myrta Gabardi nella sezione Talenti e Voci internazionali, oltre a concerti in luoghi storici come il mitico «Alcatraz» di Milano: «Da qualche anno per motivi di salute non posso più esprimere come voglio la mia vena musicale e le mie canzoni, essere riuscito a riversare la creatività nel mondo della scrittura ha alimentato il mio spirito e la mia ispirazione. Certo, mai avrei pensato di ritrovarmi oggi proposto per un premio di questa importanza».

Anche il protagonista de «L’estate di Achille» racconta le peripezie di un musicista. «Da tempo cercavo una storia che parlasse di musica ma non di me, non era mia intenzione essere autoreferenziale. Poi grazie a mio cugino Michel ho scoperto la storia di un musicista romando che negli anni ’70, si ritrova di colpo a Parigi con un contratto importante per produrre un disco. Non riuscendo a reggere la pressione, il nostro però commette una serie di scelte sbagliate e si trova costretto ad affrontare seri problemi. Questa storia mi ha colpito e ho voluto ambientarla a Milano, durante i noti anni di piombo, in una formula particolare che spero riesca a coinvolgere i lettori».

Sicuramente ha coinvolto i selezionatori del premio Strega. «Non voglio però montarmi la testa – commenta Buzzi -. Ci sono ancora tante fasi di scrematura e so che sarà durissima al cospetto di giganti della letteratura. Mi godo il momento, nella speranza che possa dare un segnale a tanti aspiranti scrittori: perché anche nella piccola Val di Blenio si possono raggiungere risultati importanti, se si fanno le cose con serietà e voglia di fare bene. Comunque vada, queste settimane rimarranno sempre tra i miei ricordi più belli: per questo ringrazio di cuore Marcello Ciccaglioni che ha proposto il libro, la mia agente Michela Tanfoglio, il mio editor Giulio Pisano, la casa editrice Morellini che ha creduto nel progetto e soprattutto i tanti Achille che, in giro per Milano, Parigi o il resto del mondo, con le loro note rendono la musica un po’ più bella…».