Un Ticino per tutte le stagioni: «È tempo di lanciare un’offensiva»

Lo si sente ripetere da anni. Più o meno ogni volta in cui si parla di turismo. Ora, però, sul fronte della destagionalizzazione qualcosa sembra muoversi davvero. Oggi, infatti, dopo un anno di lavoro è stato presentato il progetto Ticino365, una strategia condivisa che dovrebbe permettere di rendere attrattivo il Ticino tutto l’anno. «È il risultato di un impegno collettivo, che unisce le energie di tutto il sistema turistico», ha spiegato in apertura il presidente di Ticino Turismo Simone Patelli. «Oggi non presentiamo solo un documento, ma un piano d’azione concreto. È l’inizio di un percorso - che sarà anche lungo e duro - che richiederà l’impegno di tutti e che potrà portare benefici duraturi al territorio, agli operatori e alla comunità».
E di un’opportunità ha parlato anche il direttore della Divisione dell’economia Stefano Rizzi, che ha ricordato come l’idea di svincolare il turismo dal periodo estivo non sia nuova. «Oggi, però, siamo a un punto di svolta: lanciamo una vera e propria offensiva, partendo da un nome - Ticino 365 - che vuole essere anche una promessa». Cercare di attirare visitatori anche nei periodi di bassa stagione significa infatti «più stabilità e più reddito per gli operatori del settore, ma anche più pernottamenti, un mercato del lavoro più solido e un indotto economico che porta benessere a tutto il territorio». Il ruolo del Cantone, ha quindi evidenziato Rizzi, «è di creare un terreno fertile per iniziative come questa». E gli strumenti sono vari: dalla Legge sul turismo, alla politica economica regionale. «Ma per trasformare la strategia di Ticino365 in realtà occorre un approccio corale: dagli alberghi al mondo della cultura, senza dimenticare il ruolo dei Comuni e delle associazioni». Si tratta, insomma, «non di creare da zero, ma di accelerare. Di far emergere le varie offerte già presenti sul territorio e stimolare alcuni attori e attrazioni a restare aperti più a lungo».
A illustrare i dettagli della strategia ci ha pensato Max Perucchi, rappresentante di HotellerieSuisse Ticino e presidente del Tavolo sulla destagionalizzazzione, creato nel 2024 proprio per dare una risposta concreta al bisogno del comparto turistico ticinese di aprirsi anche alla stagione invernale. Ai lavori, ha ricordato Perucchi, hanno preso parte istituzioni, associazioni di categoria, enti regionali e operatori privati. «L’obiettivo era definire una roadmap realistica e dare concretezza a una tematica importante», ha quindi evidenziato, spiegando che i lavori hanno portato all’elaborazione di 54 proposte, suddivise in otto cluster tematici, la cui implementazione partirà già nei prossimi mesi. «Alcune attività di promozione - gli ha fatto eco il direttore di Ticino Turismo Angelo Trotta - saranno portate avanti già questo autunno». A novembre, ad esempio, verranno affissi a Zurigo alcuni manifesti con le esperienze da vivere in Ticino, e saranno anche prenotabili soggiorni nel nostro cantone a prezzo fisso in collaborazione con Coop. «Ma non è vero che finora non si è fatto nulla per destagionalizzare», ha voluto chiarire Trotta. Osservando i dati sui pernottamenti, si nota infatti come negli ultimi venti anni la curva la curva dei pernottamenti durante l’anno abbia già iniziato ad appiattirsi. Con i turisti che sempre più spesso scelgono il Ticino anche in primavera e nel periodo tardo autunnale».
Gli spunti del sondaggio
La campagna di Ticino 365 entrerà nel vivo soprattutto dal prossimo anno, sfruttando anche gli spunti emersi dal sondaggio condotto dagli studenti della Scuola specializzata superiore alberghiera e del turismo. In questo senso, i turisti intervistati hanno risposto che tra le ragioni per cui visiterebbero il Ticino in bassa stagione ci sono il clima mite, il minor affollamento e i prezzi più bassi. A detta dei visitatori, inoltre, fuori stagione scarseggiano gli eventi e i concerti, e viene pertanto richiesta una proposta più varia di attività outdoor, culturali e familiari. Per quanto riguarda invece le strutture ricettive e della ristorazione, dal sondaggio è emerso come la stragrande maggioranza sarebbe disposta a tenere aperto anche tra novembre e febbraio per fidelizzare i clienti, a patto di guadagnarne in reddittivià e di poter contare sulla presenza di eventi sul territorio.
Obiettivo: i connazionali
Dal tavolo di lavoro, invece, sono uscite proposte su tre segmenti: la domanda, l’offerta e l’integrazione dei partner. Innanzitutto, è stato individuato il target di riferimento. «Puntiamo a richiamare qui gli ospiti che già ci frequentano, e quindi soprattutto i turisti connazionali e i proprietari delle case secondarie, più i vicini di casa della Germania meridionale e del nord Italia», ha spiegato Trotta. Tra i punti chiave, c’è anche quello di dare maggiore visibilità alle strutture e alle attrazioni aperte anche nel periodo invernale, ma anche di sviluppare un settore strategico come quello del turismo congressuale e coinvolgere i team sportivi per organizzare in Ticino i campi di allenamento.
Sull’offerta, invece, si punta a sviluppare proposte diversificate che includano le città e il turismo outdoor, così come a combinare pacchetti che includano il pernottamento, gli eventi, i trasporti e l’enogastronomia. In questo senso, «è fondamentale poter sviluppare una maggiore integrazione tra i partner, in modo che nascano sinergie e cooperazioni tra gli attori». Fondamentale è anche valorizzare altri periodi dell’anno, come il mese di marzo, il periodo natalizio e i fine settimana di novembre e gennaio, anche utilizzando come volano gli eventi che già ci sono, come Winterland, il carnevale di Bellinzona e le rassegne gastronomiche. Insomma, «il nostro approccio vuole essere molto pragmatico», ha sottolineato il direttore di Ticino Turismo, ribadendo che sarà fondamentale fare squadra: «Tutto ciò che potevamo implementare in questo breve periodo lo abbiamo fatto, ora è importante avere un progetto collettivo in vista dell’autunno-inverno 2026. È il momento di avviare un cambiamento di strategia per spingere davvero sull’inverno». Per sensibilizzare tutti gli attori coinvolti, è stato lanciato anche un manifesto in otto punti. «Ticino 365 deve infatti diventare un progetto che appartiene a tutti coloro lavorano sul territorio».
