La protesta

«Una decisione sbarazzina, ma ne è valsa la pena»

Germano Mattei è soddisfatto dell'effetto ottenuto con la protesta a Bellinzona, nonostante «la tristezza di vedere quelle povere bestie buttate per strada» – Ora la speranza è che il Cantone intervenga
© CdT/Davide Rotondo
Jenny Covelli
Davide Rotondo
Jenny CovellieDavide Rotondo
26.04.2022 18:02

Questa mattina sono state uccise a Cerentino, in zona Pedipiodi. Nel pomeriggio erano davanti a Palazzo delle Orsoline. Carcasse di pecore e agnelli sgozzate. È stata una protesta «pacifica» quella che è andata in scena oggi nella capitale, come confermatoci dalla Polizia cantonale. La reazione all'ennesima predazione avvenuta in Ticino, questa volta in Val Rovana. L'ennesima attribuibile - stando agli allevatori - a uno o più lupi. «La misura è colma», si sono detti, e con l'associazione svizzera per un territorio libero dai grandi predatori hanno deciso di andare a Bellinzona, per mostrare alle autorità cantonali quello che loro subiscono «ormai quotidianamente».

In mattinata l'Ufficio della caccia e della pesca era intervenuto in valle. Guardiacaccia e consulenti hanno svolto le pratiche del caso e raccolto campioni di DNA. Serviranno per stabilire se il responsabile «dello scempio» è effettivamente il lupo.

© CdT/Davide Rotondo
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Quella andata in scena a Bellinzona è stata un'azione «senz'altro fuori dalle righe», ammette Germano Mattei, co-presidente dell'associazione. «Il Cantone dovrebbe essere più incisivo nei confronti di Berna per trovare delle soluzioni adeguate. Gli allevatori vogliono mollare tutto. È ora di finirla». Mattei sabato sarà a Berlino per il «funerale all'agricoltura e all'allevamento causato dai lupi». «Quanto accaduto oggi mostra la disperazione degli agricoltori, che non sanno più cosa fare - ha aggiunto Sem Genini, responsabile dell'Unione contadini ticinesi -. La convivenza con il lupo, come viene proposta al momento, non va bene. Ci vuole una regolazione. Le misure attuali di protezione non funzionano».

Le carcasse portate in Piazza Governo hanno certamente attirato l'attenzione. E anche un po' scioccato gli animi più sensibili. «È stata una decisione un po' sbarazzina - conclude Mattei -. Gli agenti hanno preso le nostre generalità e sono certo che arriverà una denuncia. Ma ne è valsa la pena . Perché ora tutti hanno visto quello che gli allevatori sono costretti a subire». Pecore e agnelli hanno nel frattempo lasciato Bellinzona (lo sgombero è stato operato da chi le aveva portate lì e le ha caricate nuovamente sul furgone). La palla, ora, passa al Cantone.

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