Una pennellata di verde, e il PLR riparte

«Il lato positivo è che abbiamo l’opportunità di rinnovare». Paolo Morel, presidente del PLR di Lugano, vede il bicchiere mezzo pieno. Alle prossime elezioni, come da noi anticipato, il partito non potrà contare su elementi di valore ed esperienza come Rupen Nacaroglu, Fulvio Pelli, Giovanna Viscardi, Ferruccio Unternährer, Morena Ferrari Gamba e Urs Lüchinger, ma aprile non è così lontano e ci sono due liste da completare. In altre parole, occorre guardare avanti. Il percorso però, e Morel stasera in assemblea non lo ha negato, è complesso. Il tempo stringe – le liste definitive dovrebbero essere approvate dall’assemblea il 25 gennaio – e i candidati non abbondano. «La Commissione cerca sta avendo delle difficoltà a trovarne» ha ammesso il presidente. «È sempre più complicato, per tutti i partiti. La differenza rispetto al passato è che chi non accetta non lo fa per mancanza di tempo, o per ragioni professionali, ma perché la politica ‘non interessa’, hanno altri interessi». Anche questa situazione, però, può essere vista come un bicchiere mezzo pieno: chi vuole entrare ha più chance rispetto a un tempo. «Ci sono ben sette posti che si liberano per il Consiglio comunale, mentre in passato, spesso, erano al massimo uno o due». Tra chi verrà e chi già c’è, per Morel è importante «ritrovare positività attorno alle idee e alle persone, con l’obiettivo di mantenere le migliori posizioni di fronte ai rischi costituiti dalla frammentazione del voto e dal possibile arrivo di nuove formazioni politiche, come quella di Amalia Mirante». Per la campagna, i liberali riproporranno il «villaggio delle idee» ideato per le ultime elezioni cantonali, ma in una forma diversa. «Andremo a valorizzare le sezioni di quartiere, che tra febbraio e marzo organizzeranno degli eventi aperti a tutta la popolazione».
Idee nuove (ma non troppo)
Un tema chiave della seduta era la proposta di lista unica con i Verdi liberali (fino alle scorse elezioni alleati del Centro) che il plenum ha approvato a larga maggioranza. «Abbiamo bisogno di una storia positiva, di raccontare a tutti una storia positiva: e questa lo è» ha esordito il presidente. «Sono liberali come noi, ma con una sensibilità ecologica un po’ più accentuata che potrebbe esserci utile». «I nostri valori sono molto simili – ha confermato il verde liberale Stefano Dias – perché siamo pragmatici, orientati al progresso e all’innovazione, e non chiusi come i nostri cugini Verdi; in più siamo seri e affidabili». «Non c’è neanche un punto del vostro programma su cui non siamo d’accordo – ha aggiunto Mirco De Savelli – ma con la nostra sensibilità ambientale abbiamo cercato di portare qualcosa di nostro. Per l’obiettivo di attirare nuove aziende sul territorio, ad esempio, crediamo valga la pena puntare sul settore del cleantech», le cui imprese puntano sulle tecnologie pulite. «Queste aziende possono portare anche vantaggi alla popolazione, promuovendo dei progetti pilota sul territorio. A Zurigo, ad esempio, c’è una start-up che studia come estrapolare l’inquinamento dall’aria». Il dibattito fra i liberali radicali si è sviluppato fra tesi favorevoli (con i municipali Roberto Badaracco e Karin Valenzano Rossi che hanno benedetto l’alleanza) e qualcuna scettica (l’ex consigliere comunale Roberto Ritter, ad esempio, teme che questa operazione, fuori dal partito, sia percepita semplicemente come una ricerca di voti). Dias e De Savelli (che farà da anello di congiunzione fra i due partiti) sono comunque venuti mettendo sul tavolo delle idee che, oggettivamente, possono intrecciarsi con quelle del PLR (si sono viste alleanze peggiori). Una cosa è certa: in un’elezione che si preannuncia incerta e con tante formazioni politiche che ambiscono a far bene, qualche punticino percentuale in più può essere importante. Più di un tempo, per lo meno, quando per il PLR i margini di vantaggio erano ampi e l’avvicinamento alle elezioni un po’ più tranquillo.