Una repubblica che cerca a fatica l'UE

L'obiettivo politico della Macedonia è quello di farsi accettare davanti alla Comunità internazionale, ma per una parte dei cittadini ciò sarebbe influenzato dalla Grecia
La sede del Parlamento a Skopje.
Andrea Colandrea
02.06.2017 06:00

SKOPJE (dal nostro inviato) - Dopo lo sfaldamento della Jugoslavia di Tito e il cruento decennio di guerre che ne è seguito da nord a sud dei Balcani, la Macedonia è oggi come un'affascinante, antichissima «isola» europea per la quale anche la propria denominazione ha una sua fondamentale importanza politica ed economica in grado di fare la differenza. L'obiettivo prioritario di Skopje, in quest'ottica, è quello di farsi accettare quanto prima davanti alla Comunità internazionale semplicemente in quanto Repubblica di Macedonia, mentre la stessa Unione europea continua a definirla ex Repubblica jugoslava di Macedonia (ERJM). Un parte dei macedoni ha la profonda convinzione che a manovrare dietro le quinte di questa condizione di mancato riconoscimento ci sia la Grecia. Il Paese ellenico visto come fanalino di coda a Bruxelles da tutti gli Stati membri dell'UE e che nei tempi che furono, in parte, fu proprio territorio macedone, in realtà, secondo questa ottica (sostenuta soprattutto dalla destra), avrebbe l'ambizione di inglobare quella nazione con capitale Skopje all'interno dei propri confini. Tesi che vengono contestate dai greci ma che non contribuiscono a distendere un clima politico già sufficientemente teso per la questione albanese.

Tutti i dettagli a pagina 5 del CdT di oggi.

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