Una ricetta per addolcire gli avvocati

LUGANO - Ma è proprio vero che gli avvocati si dividono in due categorie? Da una parte i professionisti che lavorano onestamente, a volte rinunciando al caso per motivi di coscienza, e dall?altra gli squali, il cui unico scopo è quello di far vincere il loro cliente, ad ogni costo? Ne parliamo con Sandra Killer, segretaria dell?Associazione ticinese delle famiglie monoparentali e ricostituite (ATFMR), riferendoci in particolare a quelli divorzisti, una categoria molto diffusa in Ticino – sono circa 400 su un totale di 730 professionisti iscritti all?Ordine cantonale – e anche piuttosto impegnata, visto il costante aumento delle crisi coniugali anche nel nostro Paese. «Non c?è nessuna direttiva che orienta il loro lavoro», sostiene Killer. «Ci sono persone che si sforzano di far ragionare i coniugi, che li accompagnano e li sostengono in un momento difficile della loro vita. Altre invece, molto meno sensibili, si comportano come se fossero in guerra dimenticandosi che, in questi casi, se qualcuno perde soffrono tutti, specialmente i figli». Per questo motivo l?ATFMR, congiuntamente con l?Associazione genitori non affidatari (AGNA), ha deciso di lanciare un'iniziativa allo scopo di sensibilizzare questa categoria: un codice deontologico nell?ambito del diritto di famiglia. La pensata non è piaciuta per niente al presidente dell'Ordine cantonale degli avvocati Brenno Canevascini.