Il caso

«Un'esecuzione rischiosa e crudele»: Kenneth Smith giustiziato con l'azoto

Questa notte l'omicida Kenneth Smith è stato ucciso tramite ipossia da azoto: un sistema che può causare atroci sofferenze al condannato – Unanime la condanna internazionale
©DAN ANDERSON
Red. Online
26.01.2024 12:00

Questa notte, nelle carceri dell'Alabama, Kenneth Smith è stato giustiziato con l'azoto. L'uomo, condannato alla pena capitale per aver ucciso una donna nel 1988, è stato dichiarato morto alle 20.25, ora locale. L'esecuzione, la prima di questo tipo negli Stati Uniti, è stata rimandata di alcune ore per attendere l'esito dell'ultimo appello alla Corte suprema americana.

Fino all'ultimo, infatti, Smith si è battuto per evitare l'esecuzione con l'azoto, definita dai suoi legali disumana a causa del rischio di «infliggere gravi sofferenze e addirittura lasciare in stato vegetativo, invece che uccidere». La sua causa è stata sostenuta da diversi medici, ma non solo. L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Türk ha espresso preoccupazione sul fatto che «l'ipossia di azoto possa provocare una morte dolorosa e umiliante» e ha affermato che l'esecuzione con questo metodo «potrebbe equivalere a tortura» o essere «degradante ai sensi del diritto internazionale sui diritti umani». L'appello, come detto, è rimasto inascoltato.

L'esecuzione

Il protocollo dell'esecuzione con azoto è stato reso noto dai tribunali statunitensi e diffuso dai media. Il condannato è costretto a respirare un'alta concentrazione di azoto gassoso da una bombola pressurizzata attraverso una maschera aderente al viso. L'azoto costituisce il 78% dell'aria che respiriamo ed è il quarto elemento più presente nel corpo umano, ma l'aumento della sua concentrazione riduce la quantità di ossigeno disponibile nel corpo, portando alla morte. Le autorità dello Stato dell'Alabama hanno spiegato che respirare un'alta concentrazione di azoto può far perdere conoscenza in pochi secondi al condannato, uccidendolo in pochi minuti.

Il problema è che basta la penetrazione, nel respiratore, di una minima quantità d'aria per avere conseguenze devastanti. Un rallentamento del processo di ipossia, infatti, può non solo causare vomito in grado di soffocare il condannato, ma anche gravi lesioni agli organi. Con il cervello privato, per minuti, dell'ossigeno, sopravvivere a una simile operazione può addirittura lasciare il condannato in stato vegetativo.

Già sopravvissuto

Smith è stato condannato per aver ucciso nel 1988 Elizabeth Sennett su commissione del marito, che voleva riscuotere il premio dell'assicurazione. L'uomo si è suicidato pochi giorni dopo l'esecuzione dell'omicidio. Nel 2022, Smith è sopravvissuto a una prima esecuzione con iniezione letale, motivo per il quale i suoi legali avevano presentato appello alla massima corte, che però l'ha respinto. I medici non riuscirono a trovare la vena in cui iniettare il liquido, sottoponendolo di fatto a una tortura: gli trafissero invano mani e braccia per più di un'ora, fino poi a sospendere l'esecuzione per il rischio di non riuscire a rispettare i tempi previsti.

«È tortura»

«Mi rammarico profondamente per l'esecuzione di Kenneth Eugene Smith in Alabama, nonostante le serie preoccupazioni che questo nuovo e non testato metodo di soffocamento mediante gas di azoto possa equivalere a tortura o a un trattamento crudele, inumano o degradante», ha commentato oggi Türk. «La pena di morte è incompatibile con il diritto fondamentale alla vita. Esorto tutti gli Stati a mettere in atto una moratoria sul suo utilizzo, come passo verso l'abolizione universale».

L'esecuzione con l'azoto è «molto inquietante» per l'amministrazione Biden. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre in un brieifing con la stampa sottolineando che «il presidente sostiene la moratoria del procuratore generale sulla pena di morte federale».

L'Unione Europea ha dal canto suo espresso «profondo rammarico» per «l'esecuzione di Kenneth Eugene Smith avvenuta ieri nello Stato dell'Alabama, costringendo il detenuto a respirare azoto puro». «Secondo i maggiori esperti, questo metodo è una punizione particolarmente crudele e insolita», scrive il Servizio d'azione esterno dell'UE. «L'UE – si legge nella nota – si oppone fermamente alla pena di morte in ogni momento».

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