News
La diretta

Un’eventuale offensiva a Rafah preoccupa la comunità internazionale, ma Netanyahu rassicura

Il primo ministro israeliano sostiene che verrà garantito un passaggio sicuro per i civili – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE
Un’eventuale offensiva a Rafah preoccupa la comunità internazionale, ma Netanyahu rassicura
Red. Online
11.02.2024 07:00
21:54
21:54
Biden a Netanyahu: cercare modo colmare gap con Hamas sugli ostaggi

Il presidente Joe Biden ha spinto il premier israeliano Benjamin Netanyahu a colmare il divario con Hamas nelle trattative per raggiungere un nuovo accordo sugli ostaggi. Lo riporta Axios citando un funzionario americano, secondo il quale i due terzi della conversazione telefonica fra i due leader sono stati trascorsi nel parlare degli ostaggi.

«Riteniamo che ci sia una possibilità» per un accordo e quindi «ogni sforzo deve essere fatto», ha detto il funzionario americano osservando che ci sono ancora delle divergenze ma bisogna approfittare dei progressi effettuati. Un accordo - ha aggiunto - non solo assicurerebbe il rilascio degli ostaggi ma anche una pausa nei combattimenti che consentirebbe la consegna di aiuti umanitari a Gaza.

20:18
20:18
Biden a Netanyahu: a Rafah garantire la sicurezza della popolazione

Joe Biden esorta il premier israeliano Benjamin Netanyahu a «garantire la sicurezza» della popolazione a Rafah prima di un'operazione militare. Lo afferma la Casa Bianca, riferendo della conversazione telefonica fra i due leader.

Biden ha «riaffermato che l'operazione militare a Rafah non dovrebbe procedere senza un piano credibile per assicurare la sicurezza e il sostegno al milione di persone rifugiate», fa sapere la Casa Bianca sottolineando che i due leader hanno «riaffermato il comune obiettivo di vedere Hamas sconfitta e di assicurare la sicurezza di lungo termine di Israele e della sua popolazione».

Nel corso della telefonata, Joe Biden e il premier israeliano Benjamin Netanyahu hanno anche parlato degli sforzi in atto per il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas. «Il presidente ha messo in evidenza la necessità di capitalizzare sui progressi fatti nelle trattative per assicurare il rilascio di tutti gli ostaggi il prima possibile», aggiunge la Casa Bianca.

Biden ha anche chiesto «passi specifici e urgenti per aumentare l'assistenza umanitaria ai civili innocenti palestinesi».

19:03
19:03
Al Jazeera: recuperati 100 corpi in due quartieri di Gaza City

Il corrispondente di Al Jazeera Ismail al-Ghoul sostiene che le squadre di soccorso sono riuscite a recuperare i corpi di circa 100 palestinesi dai quartieri Tal al-Hawa e al-Rimal a Gaza City, dopo che le forze israeliane si erano ritirate da quelle aree. La maggior parte dei corpi sono stati uccisi dai proiettili dei cecchini, afferma l'emittente.

17:38
17:38
«Biden si avvicina alla rottura con Netanyahu su Gaza»

Joe Biden e i suoi consiglieri «sono più vicini» che mai da quando è iniziata la guerra a Gaza «a una rottura con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, non considerato più un partner produttivo che può essere influenzato anche in privato». Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti, secondo le quali la «frustrazione nei confronti di Netanyahu ha spinto alcuni dei consiglieri di Biden a fare pressione sul presidente affinché sia più critico in pubblico riguardo al premier israeliano per la sua operazione militare a Gaza». Biden ha finora resistito a portare in pubblico la sua frustrazione verso Netanyahu.

16:39
16:39
Abu Mazen nomina nuovo capo Forze di sicurezza palestinesi

Il generale Abdel Suleiman Ahmed è il nuovo capo delle Forze di sicurezza palestinesi e Iyad Taher Muhammad Aqra' il suo vice. Li ha nominati - ha annunciato l'agenzia Wafa - il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Abu Mazen prima di partire oggi per il Qatar.

Le due nomine - hanno riferito i media - sono viste come un segnale del rinnovamento della struttura di vertice dell'Anp chiesto dagli Usa anche in previsione del dopoguerra a Gaza.

Washington ha più volte ribadito di sostenere il pieno coinvolgimento dell'Anp nel governo della Striscia dopo il conflitto. A Doha Abu Mazen - accompagnato dal segretario dell'Olp Hussein al-Sheikh e dal capo dei Servizi segreti palestinesi Majed Faraj - discuterà della situazione a Gaza e del dopo guerra.

15:59
15:59
Haaretz, ancora non decisa la tempistica dell'operazione a Rafah

Il governo israeliano non ha ancora deciso la tempistica dell'operazione a Rafah nel sud della Striscia. Lo ha riferito il quotidiano locale Haaretz che cita fonti vicine all'esecutivo.

Al tempo stesso il capo di stato maggiore Herzi Halevi ha chiesto ai ministri nella consueta riunione domenicale del governo che renderà noti i dettagli dell'operazione quando richiesto. Poi ha detto che «parlare di questo sui media rende tutto più facile per Sinwar», il leader di Hamas a Gaza.

15:25
15:25
«L'Egitto ha completato un muro di 14 km al confine con Gaza»

Le immagini satellitari, scattate tra il 22 novembre dello scorso anno e il 15 gennaio di quest'anno e verificate da Al Jazeera, mostrano che le autorità egiziane hanno rafforzato la sicurezza del confine con la Striscia di Gaza istituendo diversi posti di blocco. Il 15 gennaio le immagini, sostiene l'emittente qatariota, mostravano che avevano terminato la costruzione di un nuovo muro di cemento lungo circa 14 km.

Il 23 novembre, le autorità egiziane hanno iniziato a completare la costruzione di un vecchio terrapieno parallelo al confine, a circa 200 metri dalla recinzione di separazione.

Le foto scattate il 3 dicembre mostrano che le autorità avevano completato la parte rimanente della banchina, lunga 3,5 km, portando la lunghezza totale della banchina a 14 km lungo l'intero confine del settore. Le immagini del 22 novembre mostrano anche che era iniziata la costruzione di un nuovo muro di cemento lungo il vecchio muro.

14:57
14:57
Nuovo voto procedurale al Senato USA per gli aiuti all'Ucraina e a Israele

Il senato americano si appresta a tornare al lavoro per un inusuale voto di domenica. Intorno alle 13 ora locale, ben prima quindi della partitissima del Super Bowl alle 18.30, i senatori sono attesi in aula per un nuovo voto procedurale sugli aiuti all'Ucraina e a Israele.

Nel caso in cui si superasse la soglia necessaria dei 60 voti, il senato potrebbe esprimersi sugli emendamenti ed approvare gli aiuti in via definitiva agli inizi della settimana. Solo allora il provvedimento approderà alla Camera, dove il suo iter è incerto.

14:05
14:05
L'Egitto preme su Hamas

Il Wall Street Journal ha riferito che l'Egitto ha avvertito Hamas che se non raggiungerà un accordo con Israele entro due settimane, l'esercito israeliano opererà a Rafah. Lo riporta Haaretz.

13:40
13:40
Hamas: «Gli ultimi raid israeliani hanno ucciso due ostaggi»

Gli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza nelle ultime 96 ore hanno ucciso due ostaggi israeliani e ferito gravemente altri otto: lo hanno scritto su Telegram le Brigate Al Qassam di Hamas, come riporta il Guardian.

«Le loro condizioni stanno diventando più pericolose alla luce dell'incapacità di fornire loro cure adeguate. (Israele) ha la piena responsabilità per la vita dei feriti alla luce dei continui bombardamenti», si legge nella dichiarazione.

13:39
13:39
L'Anp chiede alla Corte Penale dell'Aja un'indagine sulla morte di Hind Rajab

Il ministero degli esteri dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) ha chiesto che la Corte Penale Internazionale dell'Aja indaghi sulle circostanze della morte a Gaza della bambina Hind Rajab di 6 anni con l'obiettivo di «perseguire i crimini di guerra israeliani».

«Questo crimine - ha aggiunto il ministero citato dalla Wafa - è considerato un chiaro esempio del massacro commesso dalle forze di occupazione contro i civili in generale e i bambini in particolare».

13:37
13:37
Hamas: «Sono in corso colloqui per raggiungere la tregua»

Mohammed Nizal, una figura di spicco di Hamas, ha detto ad Al Jazeera che sono in corso colloqui per raggiungere un cessate il fuoco, nei quali il movimento chiede «il minimo» quando si tratta delle loro richieste.

«Netanyahu vuole che la guerra continui per restare al potere e non vuole perdere la sua coalizione di destra», ha detto Nizal. «Vuole continuare a combattere fino alle elezioni americane di novembre affinché Trump vinca», ha aggiunto.

13:36
13:36
Iran: «Israele venga espulsa dalle Nazioni Unite»

«L'Iran chiede che Israele sia espulso dall'Onu», ha dichiarato il presidente Ebrahim Raisi, aggiungendo: «Come può un regime che ha violato 400 risoluzioni e dichiarazioni di tutte le organizzazioni internazionali, rispettare le risoluzioni dell'Onu?».

Raisi ha fatto questa osservazione in un discorso tenuto in occasione delle manifestazioni organizzate per celebrare il 45. anniversario della Rivoluzione Islamica in Iran. «I crimini contro l'umanità del regime sionista sono il risultato del sostegno dato al regime dagli Stati Uniti e da alcuni Stati occidentali», ha aggiunto.

Il presidente iraniano ha anche invitato tutti i Paesi a tagliare i legami con Israele. «Il mondo deve sapere che il regime sionista cadrà presto e che la sua morte sta arrivando», ha sottolineato, citato dalla TV di Stato. «Oggi tutti coloro che vogliono conoscere meglio gli Stati Uniti, l'Occidente e Israele, dovrebbero vedere i crimini di guerra e le uccisioni di bambini a Gaza. Come possono i sostenitori di Israele rispondere alla storia?».

13:34
13:34
Hamas: «L'azione a Rafah farà saltare i colloqui sugli ostaggi»

Un'azione di terra israeliana a Rafah farà «saltare i colloqui per lo scambio degli ostaggi». Lo ha detto un alto esponente di Hamas alla tv della fazione islamica Al Aqsa. «Ciò che Netanyahu e il suo esercito nazista non hanno ottenuto in più di quattro mesi - ha continuato - non verrà realizzato, non importa quanto durerà la guerra».

13:08
13:08
Hamas: «Sale il bilancio delle vittime a Gaza, i morti sono 28.176»

Il Ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha annunciato che dall'inizio della guerra tra Israele e il movimento islamista palestinese nella Striscia di Gaza sono state uccise 28.176 persone, soprattutto donne, bambini e adolescenti.

Ha inoltre riportato un totale di 112 morti nelle ultime 24 ore e 67.784 feriti dall'inizio della guerra, il 7 ottobre.

13:07
13:07
«Siamo più vicini ad un accordo sugli ostaggi»

«L'approfondimento delle operazioni a Gaza ci porta più vicini ad un accordo realistico per il ritorno degli ostaggi». Lo ha detto il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant parlando al Direttorato dell'intelligence. «Siamo entrati nel cuore dei più sensibili luoghi di Hamas e - ha aggiunto - stiamo usando la loro intelligence contro di loro».

12:26
12:26
Le famiglie degli ostaggi contro Hamas alla Corte dell'Aja

Le famiglie degli ostaggi israeliani intendono avanzare una denuncia ufficiale contro Hamas alla Corte di giustizia dell'Aja per «rapimento, crimini sessuali violenti, torture». Lo ha fatto sapere il quotidiano Yedioth Ahronot, secondo cui circa 100 rappresentanti delle famiglie degli ostaggi andranno all'Aja accompagnati da avvocati di Israele e di tutto il mondo.

Obiettivo immediato della denuncia - ha spiegato il quotidiano - è quello di ottenere un mandato di arresto contro i leader di Hamas. Nelle prossime settimane anche ex ostaggi liberati - ha aggiunto la fonte - si recheranno all'Aja per sostenere le accuse.

11:36
11:36
«Il 7 ottobre non fu antisemitismo»

Scontro tra la Francia e la relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, l'italiana Francesca Albanese.

In un post su X, la giurista 46.enne ha criticato le parole del presidente francese Emmanuel Macron che aveva definito l'attacco di Hamas del 7 ottobre contro Israele come «il più grande massacro antisemita del nostro secolo». Le persone morte quel giorno «non sono state uccise a causa del loro giudaismo, ma in risposta all'oppressione israeliana» e «la Francia e la comunità internazionale non hanno fatto nulla per impedirlo», ha scritto la Albanese.

Il Ministero degli Esteri francese ha risposto ribadendo che quello del 7 ottobre «è il più grande massacro antisemita del 21. secolo» e «metterlo in discussione è un errore». Parigi ha quindi biasimato la relatrice Onu sottolineando che «dare l'impressione di giustificare» l'attacco di Hamas «sotto il nome delle Nazioni Unite è un'onta. Tali commenti sono tanto più scandalosi in quanto la lotta contro l'antisemitismo e tutte le forme di razzismo sono al centro della fondazione» dell'Onu, ha aggiunto il dicastero francese.

«Sono delusa dal fatto che alcuni abbiano letto il mio tweet come una 'giustificazione' dei crimini di Hamas del 7 ottobre, che ho più volte condannato fermamente - ha riposto a sua volta la Albanese -. Respingo tutto il razzismo, compreso l'antisemitismo: una minaccia globale. Ma spiegare questi crimini come antisemitismo ne oscura la vera causa», ha ribadito la relatrice speciale delle Nazioni Unite.

07:00
07:00
Il punto alle 7.00

«La situazione a Rafah è molto preoccupante»: parole, queste, che la ministra degli esteri olandese Hanke Bruins Slot ha postato su X. «È «difficile immaginare come operazioni militari su larga scala in un’area così densamente popolata non possano portare a molte vittime civili e a una catastrofe umanitaria più grande. Ciò è ingiustificabile. È della massima importanza che i negoziati portino rapidamente a un cessate il fuoco umanitario temporaneo e, infine, a una cessazione duratura delle ostilità. Ciò è essenziale anche per tutti gli ostaggi che devono essere rilasciati incondizionatamente il prima possibile».

A farle eco anche l'omologo britannico David Cameron che su X afferma di essere «profondamente preoccupato per la prospettiva di un’offensiva militare israeliana a Rafah, con oltre la metà della popolazione della Striscia di Gaza che si sta rifugiando nella zona. La priorità deve essere una pausa immediata nei combattimenti per far arrivare gli aiuti umanitari e liberare gli ostaggi, per poi procedere verso un cessate il fuoco sostenibile e permanente».

A rassicurare gli altri Paesi sulla sorte dei civili a Rafah è quindi intervenuto in un’intervista per ABC News il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu il quale ha detto che sarà garantito «un passaggio sicuro per la popolazione civile» in vista del previsto assalto alla città di Rafah. Egli ha poi aggiunto che la vittoria di Israele contro Hamas «è a portata di mano. Prenderemo i restanti battaglioni terroristici di Hamas e Rafah, che è l’ultimo bastione, ma lo faremo. Coloro che dicono che in nessun caso dovremmo entrare a Rafah ci stanno sostanzialmente dicendo di perdere la guerra. Tenete Hamas lì».

Intanto l’emittente araba Al Jazeera fa sapere che venticinque persone sarebbero morte e altre decine rimaste ferite in un bombardamento israeliano che ha colpito un edificio residenziale a est di Rafah.