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UNICEF: «A Gaza oltre 50.000 bambini uccisi o feriti»

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Red. Online
28.05.2025 11:14

Dalla fine del cessate il fuoco, il 18 marzo, 1'309 bambini sono stati uccisi e 3.738 feriti nella Striscia di Gaza. In totale, afferma il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (UNICEF), più di 50.000 bambini sono stati uccisi o feriti dall'ottobre 2023.

L'agenzia dell'ONU esorta ancora una volta tutte le parti in conflitto «a porre fine alle violenze, a proteggere i civili, compresi i bambini, a rispettare il diritto internazionale umanitario e la normativa sui diritti umani, a consentire l'immediata fornitura di aiuti umanitari e a rilasciare tutti gli ostaggi».

«Nel giro di 72 ore, lo scorso fine settimana - ricorda l'UNICEF - le immagini di due orribili attacchi forniscono ulteriori prove dell'inconcepibile costo di questa guerra spietata contro i bambini nella Striscia di Gaza».

«Venerdì abbiamo visto i video dei corpi dei bambini bruciati e smembrati della famiglia al-Najjar che venivano estratti dalle macerie della loro casa a Khan Younis - prosegue l'organizzazione -. Di 10 fratelli di età inferiore ai 12 anni, solo uno, secondo le notizie, risulta sopravvissuto, con gravi ferite. Lunedì, di primo mattino, abbiamo visto le immagini di un bambino intrappolato in una scuola in fiamme a Gaza City. Quell'attacco, nelle prime ore del mattino, ha ucciso, secondo le notizie, almeno 31 persone, tra cui 18 bambini».

«Questi bambini - vite che non dovrebbero mai essere ridotte a numeri - fanno ora parte di un lungo e straziante elenco di orrori inimmaginabili - scrive ancora l'UNICEF -: le gravi violazioni contro i bambini, il blocco degli aiuti, la fame, il costante sfollamento forzato e la distruzione di ospedali, sistemi idrici, scuole e case. In sostanza, la distruzione della vita stessa nella Striscia di Gaza».

L'organizzazione ribadisce che «i bambini di Gaza hanno bisogno di protezione. Hanno bisogno di cibo, acqua e medicine. Hanno bisogno di un cessate il fuoco. Ma più di ogni altra cosa, hanno bisogno di un'azione immediata e collettiva per fermare tutto questo una volta per tutte».

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